Il Preside Suppa lascia il “Diaz” per incarichi ministeriali
15 Luglio 2025 - 09:40

Eredità complessa per il successore
CASERTA – Alla vigilia delle nomine dei nuovi Dirigenti Scolastici, per quanto riguarda il Liceo scientifico Diaz va fatta una riflessione. Il Preside Luigi Suppa lascia un liceo profondamente rinnovato in ogni suo aspetto e funzionalità. In questi anni di dirigenza ha potenziato i laboratori ed ha promosso la didattica laboratoriale per le materie sia scientifiche che umanistiche. Ha poi fatto del Diaz, l’unico della provincia di Caserta, un liceo 4.0. Infatti, a partire dalla robotica, l’aula immersiva e l’Intelligenza artificiale applicata già sia per l’informatica che per le scienze e la matematica, sono stati acquistati tutti i device utili alla fruizione didattica su vasta scala. Proprio sulla innovazione e sulla promozione della ricerca, il Preside è stato chiamato al Ministero dell’Istruzione e del Merito, per investire la sua esperienza alla guida di un gruppo di lavoro per l’innovazione nella scuola italiana.
Luigi Suppa non ama rispondere su questo nuovo e prestigioso incarico, ma va ricordato che ha ricevuto un Premio come Dirigente Innovativo e che, nel corso della sua visita al Diaz, lo stesso ministro Giuseppe Valditara prese atto del livello di innovazione che è stato realizzato nell’antico e prestigioso Liceo scientifico del capoluogo.
Naturalmente non va dimenticato l’impegno per l’educazione alla Legalità e il contrasto alla discriminazione realizzando percorsi inclusivi attraverso progettualità che durano da almeno dodici anni.
Molti i rumors, forse una ex docente del Diaz, su eventuali successori per questa sede così ambita e anche complessa, ma chi riceverà il testimone dal Preside Suppa avrà una ricca eredità e tanti impegni da rispettare. Infatti il nuovo dirigente andrà a insediarsi in un liceo ben strutturato dalla disciplina alla didattica e va, anche, sottolineato che in questi anni i docenti sono aumentati di quasi quaranta unità , posti che sono stati sempre tutelati nonostante l’incidenza della denatalità e il conseguente numero inferiore di alunni afferenti dalle scuole secondarie di primo grado.