IL PRIMARIO E L’OSTETRICA. Lei, non dipendente dell’ospedale di Caserta, manda un Whatsapp imbarazzante alle ex colleghe. Il professor Cobellis entra in chat e…

7 Luglio 2023 - 19:16

Ennesimo capitolo di una strana vicenda. A Maria Rosaria Desiderio, forse anche a seguito di un nostro articolo, non è stato rinnovato il comando. Ma a quattro giorni dalla scadenza dell’incarico, il dg Gubitosa ha messo in rete un avviso pubblico per l’assunzione a tempo indeterminato, con il criterio della mobilità, (manco a dirlo) di due ostetriche

CASERTA (g.g.) – Dobbiamo ritenere a questo punto che Maria Rosaria Desiderio sia effettivamente il meglio che c’è in Italia, o sicuramente il meglio che c’è in Campania, in termini di competenze in ostetricia. In pratica, tra le migliori ostetriche del nostro Paese e la migliore della Campania.

Affermiamo questo perché nutriamo grande stima professionale nei confronti di Luigi Cobellis, direttore del Dipartimento della Donna e del bambino, nocnhé direttore dell‘Unità operativa complessa di Ginecologia e Ostetricia dell’Azienda ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta.

Se, infatti, un medico del livello di Cobellis sembra avere una sorta di chiodo fisso affinché la dottoressa Desiderio lavori nel nostro ospedale, vuol dire che siamo di fronte ad un’eccellenza rispetto alla quale le altre 21 ostetriche in servizio presso il reparto esprimono un livello da neofiti e dalla Desiderio, dal suo coordinamento, dal suo comando, possono solamente imparare.

Come abbiamo scritto un po’ di tempo fa

(CLICCA E LEGGI), negli uffici della Direzione Strategica tirava una strana aria e qualcuno addirittura ipotizzava che alla Desiderio potesse essere rinnovato il comando grazie al quale, da dipendente dell’ospedale San Matteo di Pavia, la dottoressa era arrivata a Caserta.

Quel comando che sembrava l’unico da rinnovare (e che, dunque, stabiliva un’eccezione rispetto a tutti i quanti gli altri casi in cui la direzione generale di Gaetano Gubitosa aveva invece negato, bloccato tutti i rinnovi), non è stato poi rinnovato, probabilmente perché siamo stati capaci di convincere il citato Gubitosa che quello sarebbe stato un atto di grave iniquità, in pratica un’ingiustizia.

Scaduto il comando, però, è stato ipso facto pubblicato un bando che oseremmo dire sciué sciué, con la delibera numero 591 del 26 giugno scorso, con il quale si prevede l’assunzione a tempo indeterminato di due unità, di due ostetriche.

Un avviso pubblico che, attenzione, è incanalato nel sentiero della mobilità in ambito nazionale. Nessuna procedura complicatissima, ma solo la presentazione dei titoli, a cui si aggiungerà un colloquio.

Se il comando non è stato rinnovato e contemporaneamente viene pubblicato un avviso pubblico per l’assunzione di due ostetriche con lo strumento della mobilità nazionale, non c’è dubbio sul fatto che non esista la certezza che le due questioni siano connesse. Ma se uno pensa che sono connesse non riteniamo che faccia peccato di lesa maestà, perché se la verità è indimostrabile, la verosimiglianza c’è tutta.

Il primario Cobellis ha inciso sulla decisione di Gubitosa di bandire l’avviso pubblico? Medesimo ragionamento di sopra: non è dimostrabile la verità, la verosimiglianza eccome.

Peraltro, Maria Rosaria Desierio si è proprio affezionata all’ospedale di Caserta e alle altre ostetriche a cui, lei che può, vuole insegnare il mestiere.

Ha promosso, infatti, la nascita di un gruppo sul social media Whatsapp nel quale sono presenti la stessa Desiderio e le ostetriche. Niente di male, niente di particolare se la Desiderio continua a stare in quel gruppo. Certo è, però, che se scrive, così come ha scritto, stamattina un messaggio come questo, il discorso diventa molto più delicato e molto più complicato.

Ragazze buongiorno, volevo solo comuncarvi che tutte quelle che sono le vostre richieste e problematiche del cartellino chiedete a me e io le passero al prof. Così mi ha riferito di comunicare, grazie.”

Ora, possiamo anche plaudire, complimentarci con l’ostetrica Desiderio per lo spirito di servizio che mostra, nonostante lei oggi non sia più dipendente dell’ospedale di Pavia in comando all’ospedale di Caserta. Lei, dal 30 giugno, non fa parte dell’organico. È un’estranea.

Va bene scambiare delle opinioni con le ex colleghe. Ma scrivere a loro che devono far riferimento a lei per i cartellini eccetera, perché questo, badate bene, così scrive, gliel’ha detto di fare “il prof“, non appare una roba proprio regolarissima. Ma soprattutto non depone bene per il prestigio e l’identità dell’Unità operativa complessa.

E che qualcosa di strano ci fosse nel messaggio della Desiderio è stato dimostrato qualche ora dopo, quando nello stesso gruppo, è comparso il nome e cognome nientepopodimeno che del prof in persona.

Chi mastica un poco di smanettamento social sa che l’immissione in gruppo Whatsapp di un nuovo membro può avvenire solo per ordine e procedura attivata dall’amministratore del gruppo, in questo caso dalla dottoressa Desiderio.

Scrive il professor Cobellis: “Bg a tutte voi. La mia presenza in questa chat è solo momentanea, uscirò a breve. Nel frattempo mi serve x comunicarvi che tutte le richieste di ferie, permessi, assenze e malattie siano comunicate al sottoscritto. Variazioni di turno e di mansioni me le comunicate e sarò io ad autorizzare. Vi prego di rispettare l’ordine di servizio e segnalarmi eventuali disservizi o inadempienze”.

Probabilmente il professore, accortosi della topica compiuta dalla sua pupilla, si è sentito obbligato a intervenire direttamente, senza indugio, forse perché di quella sorta di ordine di servizio dato da una non dipendente dell’ospedale si cominciava già a parlare troppo anche dalle parti della direzione generale.