Il ras del clan esce dopo 30 anni di carcere, si fidanza e inizia a perseguitare la compagna. ARRESTATO
16 Gennaio 2020 - 17:25
MONDRAGONE – Nel primo pomeriggio di oggi, 16 gennaio, i Carabinieri della Compagnia di Mondragone hanno dato esecuzione ad un provvedimento di fermo, emesso da questa Procura della Repubblica nei confronti di Gagliardi Angelo, conosciuto come mangianastri, 66 anni, per i reati di stalking aggravato e sequestro di persona commessi ai danni di una donna con la quale l’indagato aveva instaurato nell’estate del 2019 una relazione sentimentale. La tempestiva e intensa attività di indagine coordinate da quest’Ufficio e condotta dai militari del Reparto Territoriale della Compagnia di Mondragone, ha consentito di acquisire granitici elementi a riscontro di quanto denunciato nell’ufficio del Pubblico Ministero (con grande fatica e sofferenza) dalla persona offesa. È emerso, infatti, che l’indagato abbia dapprima cercato di “fidelizzare” la vittima (mostrando di avere a cuore la sua situazione e di essersi invaghito di lei), per poi iniziare a vessarla, minacciandola, pedinandola e aggredendola brutalmente a “scopo punitivo” a più riprese, manifestando un atteggiamento possessivo e una morbosa gelosia nei confronti della stessa (essendo ossessionato dall’idea che la donna potesse tradirlo con altri uomini), pretendendo che quest’ultima assecondasse ogni sua richiesta e non tollerandone i tentativi di “ribellione” e di allontanamento, facendo leva sul timore suscitato a causa dei suoi trascorsi criminali. Il Gagliardi, infatti, scarcerato per fine pena nel 2018 (dopo 30 anni di detenzione, alcuni dei quali scontati in regime di 41 bis), ha rappresentato un personaggio di spicco della criminalità organizzata, in quanto in passato affiliato al clan La Torre di Mondragone e annovera, a suo carico, numerosi e gravi precedenti penali (associazione di stampo mafioso, omicidi, rapine, furti, strage, vilipendio e soppressione di cadavere). Di qui, si rendeva assolutamente necessaria l’emissione di un decreto di fermo nei confronti dell’indagato, e ciò al fine di salvaguardare l’incolumità della vittima, nonché in ragione della ravvisata sussistenza di un fondato pericolo di fuga dell’indagato. Il predetto è stato condotto presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, in attesa della convalida del fermo.