IL VIDEO. CAPUA. Ma guarda un po’ dopo i nostri articoli per la “Fiat Lux” del Bar Giacobone-Zenga compare un pannello solare e anche il generatore. Il Comune faccia chiarezza sul possibile cavo elettrico sotterraneo
17 Gennaio 2025 - 15:45
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Intanto un altro consigliere comunale Michele Casuccio, ha sottoscritto la tessera del PD portando a 4 il numero dei componenti del gruppo. Una presenza forte che poterebbe portare anche a una richiesta di rimpasto e alla rivendicazione della carica di vice sindaco. Cogliamo anche l’occasione per articolare una sintesi di tutti i punti riguardanti quest’ultima vicenda ma anche i precedenti, partendo anche dalla facilità sospetta che, a nostro avviso, non connotata dal giusto rigore giuridico con cui questi spazi pubblici sono stati concessi all’azienda della vice sindaca
CAPUA – (g.g) E’ sempre un piacere per noi di CasertaCe quando i lettori di questo giornale danno seguito a un nostro articolo, è un piacere se questi a loro volta non sono solo semplici lettori ma bensì rientrano, in prima persona, tra i coinvolti nelle vicende da noi raccontate.
E’ quanto accaduto con i signori Zenga-Giacobone e la ormai arcinota questione legata alla loro attività di famiglia ossia al bar Giacobone di cui la vice sindaca, Marisa Giacobone, insieme alla sorella e alla madre è socia.
Non è la prima volta, gli va riconosciuto, che dopo un nostro articolo inerente alla spigolosa quanto ancora non chiara faccenda dell’installazione di un loro gazebo con tanto di arredi lungo il marciapiede della Riviera in via Conte Landone la titolare del bar, la signora Maddalena Buglione unitamente alle sue figliole, nonchè socie del bar, Marisa e Candida, corrono ai ripari.
E’ successo quando abbiamo scritto della loro posizione non in regola con il Suap per i dovuti pagamenti del suolo pubblico, è successo quando abbiamo evidenziato la presenza di un filo volante che dal bar Giacobone portava corrente, per via aerea, al gazebo ed è successo ieri quando in un nostro ultimo articolo (
E arriviamo a ieri pomeriggio quando è avvenuta l’installazione di un gruppo elettrogeno: un piccolo generatore di corrente marca Mosa dal costo di circa 600euro, monofase, potenza massima 2kw, che posto lateralmente al gazebo alimenta la rete elettrica del chiosco. Nello specifico si tratta di un apparecchio di piccolo voltaggio, di quelli per uso domestico, ed in particolare di quelli che non richiedo le dovute autorizzazioni come ad esempio la SCIA (a giusta causa – aggiungiamo noi – chissà se gli addetti del settore l’avrebbero mai rilasciata).
Sempre di ieri è notizia, a mezzo di comunicato stampa inoltrato alla mail della nostra redazione dal collega Salvatore Buonocore, a firma dei consiglieri di minoranza dell’amministrazione di Adolfo Villani i quali fanno appello al Sindaco e al neo Comandante della Polizia Municipale, Felice Mollo: “di effettuare immediata verifica per mettere a tacere voci circolanti”
I quattro consiglieri fanno riferimento a “voci circolanti” e quali sarebbero? Presto detto, sono, infatti, proprio quelle che sono circolate successivamente al nostro ultimo articolo. Nello specifico riguardano, a sostegno di un’ultima nostra ipotesi riportata nel precedente articolo e che vi riformuliamo di seguito, che, comunque evoca un dubbio vale a dire “fino a prova contraria”. Mettiamo che, nottetempo, qualcuno abbia fatto attraversare, da un filo di corrente, il tratto stradale che va dal bar Giacobone al gazebo installato, ripetiamo, sul marciapiede pubblico, calando il filo nella rete fognaria magari conoscendo di questa l’andamento attraverso una planimetria. Ciò sarebbe avvenuto contemporaneamente, alla sostituzione di alcune mattonelle del marciapiede e la riparazione di uno dei paletti che insistono nella zona con apposita risistemazione di una delle fioriere di cui il bar Giacobone è proprietario. Noi, però, abbiamo ritenuto quanto accaduto, e continuiamo a ritenere ciò, una semplice coincidenza.
Nella nota si legge che i quattro consiglieri comunali capuani di minoranza Massimo Antropoli, Fernando Brogna, Pietro Di Rauso e Carmela Ragozzino “che gli accertamenti richiesti sono per mettere a tacere voci che stanno circolando in città da alcuni giorni relative ad un’attività commerciale. Leggiamo su un quotidiano on line e su specifica sollecitazione dei cittadini di presunte irregolarità afferenti un’attività commerciale sita nei pressi del ponte e di proprietà di un componente di maggioranza dell’attuale amministrazione.”
Finalmente Fiat Lux. Increduli apprendiamo che anche tra gli scranni comunali del gruppo consiliare di minoranza, oltre che presso il gazebo del bar Giacobone, è arrivata la luce, seppur non per tutti. Restano, infatti, al “buio” i consiglieri di maggioranza di Adolfo Villani e i quattro assessori. In realtà numerose segnalazioni ci raccontano di un loro malcontento in merito alle figuracce fatte, di riflesso anche con la loro immagine, con il loro nome e il loro cognome e soprattutto il malcontento per la grande “disponibilità” che il primo cittadino ha manifestato e che continua a manifestare nei riguardi della vice sindaca verso i numerosi misfatti inerenti l’attività di famiglia di quest’ultima e che vedono, per questo, il marito, Carmine Zenga, rinviato a giudizio da un giudice del tribunale di Santa Maria Capua Vetere per aver impedito a una pattuglia dei vigili urbani di Capua di svolgere il proprio lavoro proprio nei pressi della loro attività.
Ci raccontano del disappunto del Consigliere Michele Casuccio candidato con la lista Capua Bene Comune in sostegno ad Adolfo Villani ed eletto con 134 voti di preferenza in merito ai continui attestati di fiducia che il primo cittadino rinnova nei confronti del suo vice sindaco. Resta però il fatto che fin quando il consigliere Casuccio e quelli che la pensano come lui, se ne staranno con le mani in mano ad osservare le nefandezze messe in atto dai suoi “colleghi” nulla mai si risolverà. Eppure con il suo recente tesseramento al PD di Casuccio la quota locale degli esponenti di partito sale a 4 con la possibilità di chiedere la delega di vice sindaco. E allora assessore Luigi Di Monaco, consiglieri Concetta Gentili, Mario De Maio e la new entry Michele Casuccio che facciamo, avete intenzione di stare ancora a guardare?
Dal canto nostro vi confidiamo che non ci meraviglierebbe se dovesse succedere del resto dove eravate quando noi di CasertaCe abbiamo sollevato la questione dell’abusivismo compiuto dalla famiglia Zenga- Giacobone- Buglione in merito al chiosco? Dove eravate quando è stata rilasciata, in data 28 febbraio 2024, dal Suap l’autorizzazione alla signora Maddalena Buglione in barba ai divieti imposti dall’articolo 20 comma 3 numero 3 del codice della strada che prevede l’occupazione del suolo pubblico solo se in adiacenza di fabbricato e che invece la dottoressa Raffaella Esposito ha rilasciato, in quanto responsabile del suddetto ufficio, a seguito di parere favorevole a firma del vigile urbano Salvatore Rapido Ragozzino, cognato di Francesco Zenga, nonché fratello di Carmine e quindi cognato della stessa Marisa Giacobone il giorno 27 febbraio, dunque il giorno prima?
Noi più che ad Adolfo Villani facciamo appello al Comandante della Municipale Felice Mollo giunto, come già scritto sopra, al comando della polizia locale di Capua da appena qualche settimana il quale potrebbe recarsi in prima persona, magari proprio accompagnato dall’agente Ragozzino che potrebbe ben illustrare al comandante i criteri che lo hanno portato a rilasciare parere favorevole affinchè il chiosco insistesse sul marciapiede pubblico, abusivamente, in quanto, lo ripetiamo ancora una volta, non in adiacenza ad alcun fabbricato come invece la norma stabilisce.
Tutto questo potrebbe tornare utile magari anche per capire chi e per quale motivo ha sostituito una striscia di mattonelle dal marciapiede togliendo e poi mettendo di nuovo anche uno dei paletti che insistono sulla banchina come nitidamente dimostrano le foto che alleghiamo in calce a questo articolo.