IL VIDEO E LE FOTO CASERTA. Carlo Marino ed Ecocar assumono i figli di Enzo Ferraro e Rondinone. Sotto al Comune la rabbia dei lavoratori del Cub
10 Agosto 2021 - 11:06
CASERTA – Mentre scriviamo questo articolo, nell’area antistante al palazzo Castropignano è in atto l’ennesima manifestazione dei dipendenti del Consorzio Unico di Bacino dei Rifiuti.
Inutile ribadire per l’ennesima volta i motivi di questa protesta.
Davanti agli occhi di queste persone non c’è solo un palazzo, ma un luogo della democrazia che della democrazia tradisce i principi fondamentali. La legge, questa sconosciuta a Caserta, dove i fuorilegge hanno tratto energie sempre più vigorose dall’aver constatato che ogni loro atto è rimasto impunito, nemmeno più indagato come succedeva una volta.
Ormai si sentono forti di questa impunità.
E non è vero che esiste sempre una differenza tra quello che un giornale come il nostro può denunciare, premendo sul tasto dell’etica e dell’immoralità politica, e ciò che al contrario appartiene ai comportamenti perseguibili dall’applicazione della Costituzione Italiana, che rende obbligatoria l’azione penale.
Non è vero, perché in tante occasioni questo giornale, lavorando duramente su fonti e documenti, ha spiegato in che modo fossero state violate certe leggi, così come è capitato – giusto per fare un esempio tra mille – per la questione Ecocar, allorquando un titolo acquisito sette/otto anni prima da un soggetto giuridico ben definito, cioè il Consorzio Ecocar, è stato trasferito dal Comune di Caserta, dal signor Franco Biondi (che chissà perché non presenta mai querela nonostante tutto quello che raccontiamo) ad un altro soggetto giuridico, titolare di una Partita Iva differente, di una identità fiscale e societaria differenti, che si chiama Ecocar Srl.
Tutto ciò senza una nuova gara d’appalto e fino a quando, godendo di quella impunità di cui scrivevamo all’inizio, il tutto è stato ripulito, le tracce del delitto lavate, con una garetta-barzelletta con un solo partecipante, per effetto della quale Ecocar Srl, per un paio d’anni, è stata illegalmente titolare della raccolta dei rifiuti della città di Caserta, in un caso più unico che raro in tutta Italia, aggiudicandosi una gara a cui, ripetiamo, ha partecipato da sola.
Chissà perché.
Ora, volete che gente capace di tutto ciò, capace di pulirsi il deretano con la carta su cui sono impressi gli articoli del Codice degli Appalti, abbia paura di violare la legge che obbliga le concessionarie di servizi pubblici nel settore dei rifiuti ad assumere prioritariamente, per effetto di un sancito diritto di prelazione, i dipendenti rimasti orfani del loro posto di lavoro all’interno del Cub?
Dunque, stamattina ingiustizia è fatta nel silenzio e nell’indifferenza di chi dovrebbe amministrarla, garantirla, e che invece ha ridotto la propria funzione alla stregua di quella svolta da grigi, anonimi passacarte.
Non c’è solo il palazzo del Comune di Caserta di fronte ai lavoratori del Cub.
Senza voler enfatizzare, diciamo che oggi, 10 agosto, Palazzo Castropignano somiglia molto alla Bastiglia semideserta del 14 luglio del 1789, la Bastiglia popolata solo da sei o sette criminali comuni, dai quali era stato estrapolato, qualche giorno prima, il famoso marchese De Sade (che non c’era per motivi comprensibili).
Eppure, il popolo la volle espugnare.
Eppure il re la volle difendere, perché la Bastiglia era un simbolo, quello dell’ingiustizia.
Questi sono altri tempi, anche se nel 1789, in quella esperienza epocale, c’era spazio ancora per una libertà non solo declamata ma anche inseguita attraverso un percorso politico-liberale.
Caserta è un vero schifo e oggi questa umanità dolente inscena la protesta, che mostriamo nelle foto e nei video, perché da stamattina si è sparsa la voce dell’assunzione, da parte di Ecocar, del figlio di Enzo Ferraro: ex vicesindaco, ex uomo forte, insieme a Carlo Marino (manco a dirlo) della seconda amministrazione di Luigi Falco, l’uomo che ha monopolizzato i Servizi Sociali, che è stato arrestato, condannato, che per decenni ha intascato stipendi da capogiro, proprio come dirigente di ognuna delle imprese che ha esercitato la raccolta dei rifiuti.
Oggi questi poveri cristi del Cub protestano di fronte a un sopruso di stampo feudale, consumato dai nuovi feudatari della città, che sono Marino, Enzo Ferraro, Franco Biondi, ma sono anche gli Zampella, i Rondinone, che stamattina festeggiano l’assunzione di un altro figlio di un dipendente Ecocar, che di cognome fa proprio Rondinone.
Questa è stata la Caserta degli ultimi vent’anni, di cui Carlo Marino, al di là degli schieramenti politici che contano zero per lui e per quelli come lui, è l’espressione più aggressiva, vera quintessenza di ogni ingiustizia imperniata sul disprezzo della legge.