IL VIDEO. Volevano sparare ai Casalesi, hanno colpito la promessa del nuoto Bortuzzo. Mario Iovine, l’alleanza con i Guarnera e il gruppo dei boxer
7 Febbraio 2019 - 19:06
CASERTA (l.v.r.) – Nell’articolo di questa mattina (LEGGI) vi abbiamo spiegato come il giovane nuotatore Manuel Bortuzzo sia stato colpito per errore da chi, quella sera, ha esploso i colpi di pistola nei confronti del ventenne trevigiano, ma di famiglia originaria della nostra terra.
“Colpire due pugili del clan Iovine” con i quali avevano avuto una rissa in un locale, l’obiettivo di Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, i due fermati con l’accusa di tentato omicidio. Un ferimento gravissimo, Manuel rimarrà sulla sedia a rotelle ma ha già promesso di mettercela tutta per tornare in vasca e sfidare di nuovo i campioni del nuoto nostrano.
Da anni, alle porte di Roma, è conclamata la presenza di una legione del Clan dei Casalesi, quella che fa riferimento a Mario Rififi Iovine, il capozona. Nel territorio di Acilia, frazione periferica della città eterna, collegata anche ad Ostia, il gruppo di Rififi si è avvicinato anche ad altri della malavita romana, soprattutto il clan Guarnera. Sia i casalesi e sia gli autoctoni hanno concentrato il proprio business nell’usura e nel racket delle slot machine. Un mercato che per decenni, almeno dal 2003, secondo le indagini della Dda, anno in cui Mario Iovine ha iniziato a costruire la struttura clan alle porte di Roma, ha portato floridi guadagni al clan.
Del Febbraio 2018, invece, è l’ultima operazione della guardia di Finanza che, su richiesta della Dda di Roma, ha effettuato un mega sequestro ai due gruppi di oltre 23 milioni di euro, con gravissime accuse per i membri delle organizzazioni. Associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di beni, usura, estorsione, rapina, illecita concorrenza con minaccia e violenza e detenzione illegale di armi. Ad Acilia era stata accertata l’esistenza di una vera e propria joint-venture nel settore delle slots imposte agli esercizi commerciali. Un gruppo imprenditoriale formato da esponenti di vertice degli Iovine e i Guarnera.
Pugili vicini al clan, così hanno spiegato lo scambio di persona i due arrestati. Il mondo della boxe e della criminalità romana si intrecciano nel racconto e nelle scoperte degli investigatori. Proprio gli indigeni, i Guarnera, utilizzavano, per mantenere ed estendere il loro potere, un braccio armato e violento nel cui spiccava il pugile Orial Kolaj, campione italiano ed europeo dei pesi medio-massimi. I Casalesi “di Roma”, i Guarnera e il mondo oscuro della boxe, un intreccio che ha visto una vittima innocente pagare per tutti, rischiando di abbandonare i propri sogni.
IL VIDEO DELLO SPARO