INCREDIBILE MA VERO. Ad indagine aperta della Procura, il commissario prefettizio Montemarano dà il via libera a 3 concessioni edilizie per la lottizzazione Schiavone targata Biagio Lusini-Gennaro Pitocchi

12 Maggio 2023 - 19:13

L’articolo lo leggete da qui in poi, ma mai come in questa occasione è importante comunicare a chi lo leggerà che in calce allo stesso ci sono i tre permessi a costruire concessi ai signori Pasquale Schiavone e Leandro Badile nei giorni 5 e 9, ma anche oggi, fresco fresco, 12 di maggio

TEVEROLA (g.g.) – Poi dicono che noi siamo fissati con i prefetti e con i vice prefetti! Domanda velocissima: ma il dottor Francesco Montemarano, commissario prefettizio nominato al comune di Teverola dal prefetto Giuseppe Castaldo, è per caso transitato dall’ufficio del decano dei vice prefetti Antonio Lubrano prima di accettare l’incarico?

Chi segue questo giornale sa anche bene quanti articoli noi abbiamo dedicato per mettere pesantemente in discussione, con tonnellate di documenti dimostrativi, l’operato dei commissari che sono riusciti a fare finanche peggio dei sindaci, degli assessori e dei consiglieri comunali che andavano a sostituire in caso di chiusura anticipata della consiliatura per dimissioni o per mozione di sfiducia approvata.

In verità, qualche volta, seppur più raramente, qualche approfondimento analitico lo abbiamo dedicato anche alle cosiddette triadi commissariali, cioè quell’organico rafforzato che viene posto a capo di un comune o di un qualsiasi altro ente sciolto dal governo nazionale per infiltrazioni malavitose.

Ma il grosso lo abbiamo scritto sulla prima di queste due fattispecie. E Antonio Lubrano, viceprefetto (ma quando ci va in pensione questo qua!), ha sempre mostrato un’iperattività nel settore delle concessioni edilizie.

Occhio, non ci provate. Sappiamo benissimo che i permessi a costruire appartengono, in nome della legge Bassanini, ai dirigenti, i cui atti si chiamano determine e non delibere proprio perché prive di quell’elemento di solennità tipico degli organismi direttamente o indirettamente elettivi.

Il problema è che molti commissari prefettizi hanno spianato la strada ai dirigenti, facilitando queste concessioni grazie a un’attività incredibilmente disinvolta attuata sugli strumenti urbanistici.

Quando noi abbiamo scritto che i poteri del consiglio comunale dovrebbero essere esercitati da un commissario solo per gli atti dovuti e obbligatori, tipo i bilanci, queste nostre posizioni scaturivano proprio dall’iperattività di cui sopra.

Qualche anno fa si determinò una specie di congiunzione astrale per cui il signor Lubrano faceva il commissario prefettizio a Gricignano e il signor Luigi Palmieri – che per grazia di Dio in pensione ci è andato – il commissario lo faceva a Carinaro, dove, solo grazie all’intervento di questo giornale, mister Ferdinando Canciello non è riuscito ancora a utilizzare per insediamenti che lui definisce industriali, ma che sono immobiliari a tutti gli effetti, i 200 mila metri quadrati di zona agricola che Palmieri con due atti, uno datato 24 dicembre, l’altro 31 dicembre, trasformò magicamente in zone di insediamento produttivo, con un gioco di prestigio che, con due tratti di penna, ne decuplicò il valore.

E allora Montemarano deve essere stato allevato alla stessa scuola.

Se a febbraio scorso, la procura della repubblica presso il tribunale di Aversa-Napoli Nord ha chiesto e ottenuto una proroga di sei mesi per l’indagine sulla presunta corruzione allargata, relativa alla famigerata lottizzazione Schiavone, targata, sigillata, ceralaccata da Biagio Lusini, uno sarebbe portato a pensare che da viceprefetto e da commissario, Montemarano si sia recato nella stanza dell’ennesimo dirigente appartenente alla filiera di Gennaro Pitocchi, anche lui indagato per la lottizzazione, e gli dica beh, ingegnere, statti un po’ fermo e aspettiamo l’esito dell’indagine.

Visto e considerato che uno può avere l’opinione che più gli garba sui magistrati, li può anche ritenere dei pazzi e visionari, ma, anche per rispetto istituzionale, lei è un vice prefetto e con un’inchiesta aperta e politici, imprenditori e tecnici indagati (CLICCA E LEGGI I NOMI), lei consente all’ingegnere Alessandro Pisani di dare tre, ben tre, permessi a costruire, tre concessioni edilizie proprio all’interno della Lottizzazione Schiavone, comparto 2 Sud Est, su cui CasertaCE ha scritto di tutto e di più negli anni scorsi, chiarendo e provando che tutta l’operazione relativa al cosiddetto scomputo degli oneri di urbanizzazione, per di più realizzata – legga bene viceprefetto Montemarano – con una determina corretta a penna, rappresentava una delle truffe più clamorose consumate ai danni della comunità e anche dei potenziali acquirenti degli appartamenti.

D’altronde, caro viceprefetto Montemarano, a Teverola c’è una vera e propria scuola di Urbanistica che ha modificato da anni e anni uno dei cardini della riforma che nel 1967 e nel 1968 introdusse i piani regolatori generali.

Qui a Teverola, infatti, non bisogna chiamarla lottizzazione, ma lusinizzazione, che è un’altra cosa, visto che il fondamento della lottizzazione è rappresentato dalla prioritaria azione che un comune serio deve fare in proprio, per garantire gli interessi collettivi, delle cosiddette opere di urbanizzazione primaria, ovvero illuminazione, strade, fognature e altro.

Il lottizzatore prima paga gli oneri che gli consentono di urbanizzare un’area per l’appunto lottizzata e, poi, dopo aver avuto il permesso a costruire, opera in concordia e in simbiosi con il comune, che prima di tutto dovrà garantire l’infrastrutturazione primaria, antecedentemente al fatto che il cemento dia forma alle strutture.

La lusinizzazione consiste nella possibilità, ovviamente praticata stabilmente in questo comune, di scomputare gli oneri di urbanizzazione. Il privato, che da queste parti significa soprattutto Angelo Morra, Pasquale De Floris eccetera, non paga gli oneri di urbanizzazione, ma assume l’impegno di realizzare le opere di infrastrutturazione.

Già nel 2015 la lusinizzazione era stata introdotta, ai tempi in cui era sindaco proprio Biagio Lusini, con la delibera numero 8 del 30 gennaio 2015. Da quell’elaborazione di ingegno, partorita anche dal cervello non comune di mister Gennaro Pitocchi, sono nati gli appartamenti di residenza nell’area PIP.

Vede, viceprefetto Montemarano, noi stessi che le abbiamo viste e raccontate di tutti colori, quando al tempo scrivemmo questa storia di Morra, compimmo un errore, visto che parlammo di case edificate nella zona PEEP, che sta per piano di edilizia economica popolare. Si vada a riguardare il film Blade Runner e il famoso monologo in punta di morte dell’ho visto cose…, perché le diciamo che quegli appartamenti di residenza sono stati costruiti proprio in zona PIP, che sta per piano di insediamento produttivo.

In poche parole, il grande urbanista Biagio Lusini, non solo ha introdotto lo strumento della lusinizzazione, ma ha anche fatto un falò della mitica ripartizione della cosiddetta zonizzazione, in pratica la divisione del territorio in zona a, zona b, zona c, eccetera. Dunque, nelle aree che dovevano accogliere insediamenti produttivi, Morra ci ha fatto le case.

Ora, caro viceprefetto Montemarano, se lei opera in un contesto del genere e riteniamo sia informato – non vogliamo mai credere – della notizia di dominio pubblico sulla proroga delle indagini dedicate alla lottizzazione Schiavone, come le viene in testa di non usare i poteri che lei ha per non comunicare al dirigente dell’Ufficio Tecnico (in pratica colui che ha sostituito quell’altro campionissimo approdato a Caserta, cioè Lello De Rosa) di attendere un attimo, qualche mese, visto che non è un’estensione retorica e politica l’affermare che la lottizzazione Schiavone sia oggi sub judice?

E invece oggi, come se niente fosse – stavolta davvero non ce l’aspettavamo, anche lei Montemarano è una vera rivelazione ai nostri occhi – ci troviamo davanti a tre permessi a costruire, il cui testo integrale pubblichiamo in calce a questo articolo, rilasciate dal signor Pisani i giorni 5, 9 e proprio oggi, ultima, fresca fresca, datata 12 maggio.

La prima è a favore di Pasquale Schiavone, la seconda a Leandro Badile, il cui cognome evoca già cognomi di cantiere e che a Teverola è considerata persona vicina, comunque amica a Lusini, l’ultimo, quello di oggi, è un permesso di costruire su richiesta di nuovo di Pasquale Schiavone.

Bene, sia detto con rispetto alla persona e all’istituzione che questa rappresenta, ma sinceramente siamo di fonte ad un clamoroso infortunio, una clamorosa gaffes della Prefettura di Caserta la quale, a nostro avviso, manca di rispetto sul lavoro duro che sulla vicenda della Lottizzazione stanno operando magistrati, a nostro avviso, di grande valore e competentissimi organi di polizia giudiziaria.

Vuol dire che, nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, ci toccherà di andare a vedere la sezione Amministrazione Trasparente (si fa per dire!) del comune di Teverola.

I PERMESSI A COSTRUIRE (CLICCA SULLA DATA PER APRIRE IL FILE)

5 MAGGIO

9 MAGGIO

12 MAGGIO