L’allarme dell’Istituto Superiore di Sanità: “Più morti di tumore nella Terra dei Fuochi”. L’ELENCO DEI COMUNI CASERTANI SOTTO CONTROLLO

10 Febbraio 2021 - 16:12

CASERTA – C’e’ una relazione causale, o anche di concausa, tra la presenza di siti di rifiuti incontrollati sul territorio dei comuni delle province di Napoli e Caserta ricompresi nella cosiddetta Terra dei Fuochi, e l’insorgenza di alcune patologie, come il tumore alla mammella, l’asma, le varie forme di leucemie, le malformazioni congenite. Il dato, tanto atteso da cittadini e comitati, che finora era solo un’ipotesi degli scienziati, e’ stato confermato dal rapporto conclusivo dei lavori dell’accordo che la Procura di Napoli Nord – l’ufficio giudiziario ha sede ad Aversa  – stipulò nel giugno 2016 con l’Istituto Superiore di Sanità.

L’indagine è stata realizzata nei comuni di competenza della Procura di Napoli Nord: AversaCarinaroCasal di Principe, LuscianoOrta di AtellaPareteSant’ArpinoSan CiprianoSuccivoTeverolaCasaluceCasapesennaCesaFrignanoGricignano, Trentola DucentaVilla di Briano e Villa Literno per la provincia di Caserta; Afragola, Arzano, Caivano, Calvizzano, Cardito, Casandrino, Casavatore, Casoria, Crispano, Frattamaggiore, Frattaminore, Giugliano, Grumo Nevano, Marano, Melito, Mugnano, Qualiano, Sant’Antimo, Villaricca per la provincia di Napoli.

Il rapporto conclusivo dei lavori svolti è stato presentato questa mattina alla presenza del procuratore generale presso la Corte d’Appello di Napoli, Luigi Riello, e del presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro. I risultati indicano che “la mortalità e l’incidenza per tumore della mammella è significativamente maggiore tra le donne dei comuni inclusi nella terza e quarta classe dell’indicatore di esposizione a rifiuti (livello di rischio da rifiuti maggiore) rispetto ai comuni della prima classe, meno impattati dai rifiuti”.