LA CASA DEGLI ORRORI. The end: la Cassazione assolve definitivamente il medico Domenico Belmonte dall’accusa di aver ammazzato moglie e figlia

6 Dicembre 2018 - 10:14

CASTEL VOLTURNO – Si chiude definitivamente, a più di 6 anni di distanza dal ritrovamento dei due scheletri di Elisabetta Grande e di sua figlia Maria Belmonte nel sottoscala della villetta di famiglia a Castel Volturno, la lunga vicenda giudiziaria che ha coinvolto, nella veste di imputato, forse troppo frettolosamente individuato come sicuro colpevole di un duplice omicidio, Domenico Belmonte, ex direttore sanitario del carcere di Poggioreale.

Ieri sera, la prima sezione della Corte di Cassazione, accogliendo pienamente le tesi dell’avvocato difensore Nando Letizia, ha respinto l’ultimo ricorso presentato dagli avvocati di parte civile, costituita nelle persone dei familiari delle due donne morte.

Domenico Belmonte è stato immediatamente indagato e sospettato come l’assassino di entrambe e come colui che aveva occultato i corpi in un sottoscala già sotterraneo in modo da rendere impossibile un loro ritrovamento. Una vicenda stranissima, visto che i familiari di Elisabetta Grande, pur avendo segnalato la scomparsa della propria congiunta, non avevano mai dato l’impressione di una determinata volontà di ritrovarla.

Non a caso questa storia finì nelle pagine raccontate dal noto programma rai “Chi l’ha visto?” solo dopo il ritrovamento dei due scheletri.

La sentenza della Cassazione sancisce la non colpevolezza di Domenico Belmonte, ma certo non chiarisce come le due donne siano morte. L’ipotesi del duplice suicidio, che si poggia anche sulle forti difficoltà psicologiche di cui le due sofffrivano, resta quella largamente più probabile. Ma una cosa è la probabilità, altra cosa la certezza e questa non sarà, quasi sicuramente, mai stabilita.