LA LETTERA. I consiglieri di Caserta nel cuore: “Abbiamo compiuto degli errori ma siamo contro Marino”. CasertaCE: “Le chiacchiere stanno a zero. Andate i consiglio e votate no come vostro dovere”
24 Luglio 2019 - 17:01
Caro direttore,
abbiamo letto con attenzione e una dose di sana autocritica il Suo articolo sull’Amministrazione Marino e le Sue considerazioni sul centrodestra casertano. Condividiamo appieno il giudizio negativo espresso su un Sindaco che finora non ha dato segni di amore per la Città, anzi. Non ci rispecchiamo, invece, nel ritratto a tratti impietoso che ha delineato del nostro atteggiamento in Aula.
Questa, però, non è una richiesta di rettifica. Tutt’altro.
La sana autocritica a cui abbiamo fatto riferimento all’inizio ci ha permesso di andare oltre il nostro orgoglio ferito e l’irritazione per le parole ‘poco lusinghiere’ nei nostri confronti, ci ha permesso di giudicare con obiettività la percezione all’esterno della nostra attività. Questa è la parola chiave: percezione. Perché le possiamo assicurare che nei fatti il nostro impegno a contrastare questa Amministrazione e questo Sindaco è serio, forte e coerente. Il nostro errore – sì, abbiamo commesso un errore e di questo ce ne assumiamo la responsabilità – è quello di non riuscire a comunicare bene la nostra avversione ad una compagine politica che non solo non ci rappresenta (e questo è noto), ma che non abbiamo mai ritenuto una valida guida per la nostra amata Caserta.
Siamo all’opposizione e lì resteremo.
Perché lo dice il mandato che abbiamo ricevuto dai nostri elettori che ci hanno scelti per distinguerci da quella variegata coalizione di centrosinistra che si presentò nel 2016 e che da allora non ha mai smesso di far prevalere crepe e dissapori sull’interesse della Città. Perché lo dimostra la nostra appartenenza politica di centrodestra e la nostra vicinanza al consigliere regionale Gianpiero Zinzi, unico rappresentante di Caserta in Regione e riferimento di tante battaglie sul territorio.
Perché abbiamo un’idea di Città che è alternativa all’Amministrazione Marino, lo testimonia il nostro impegno sui grandi temi affrontati finora: Rifiuti (contrastiamo sin dall’inizio l’idea scellerata di realizzare un biodigestore a pochi passi dalla Reggia di Caserta); Immigrazione (solidarietà per chi svolge attività sociale, ma il Centro Sociale ex Canapificio non è l’unica realtà che merita attenzione a Caserta); Stadio (sulle Universiadi e sulle bugie di Marino abbiamo vigilato e continueremo a farlo).
Questa, dicevamo, non è una richiesta di rettifica.
E’ una sfida che vogliamo lanciarLe sul Suo giornale che non ci ha mai risparmiato critiche. Ci impegneremo – e la sfidiamo a dimostrare d’ora in avanti il contrario, seguendoci con la Sua presenza in Consiglio – a tradurre anche in Aula la nostra sana e robusta opposizione assicurando la nostra presenza ed il nostro voto contrario a provvedimenti di carattere politico ed a valenza prettamente tecnico – numerica. Ci auguriamo voglia cogliere la nostra sfida, il nostro impegno c’è e ci sarà.
Abbiamo Caserta nel cuore
I Consiglieri
Nicola Garofalo
Emilianna Credentino
Alessio Dello Stritto
Massimiliano Marzo
CASERTA (g.g.) – Quello che avevamo da dire ai consiglieri comunali eletti, ai delegati del popolo sovrano a rappresentare la parte della città che non volle e che non vuole Carlo Marino sindaco, lo abbiamo detto e soprattutto scritto. Accogliamo con sorpresa soddisfazione l’iniziativa dei 4 consiglieri comunali del gruppo Caserta nel cuore, i quali, da un lato riconoscono gli errori compiuti, in verità non solo da loro ma da tutti i consiglieri del centrodestra, dall’altro, però, limitano gli stessi errori nella sfera di una cattiva comunicazione.
Per tranquillizzare Dello Stritto, Garofalo, la Credentino e Massimiliano Marzo, comunico loro che noi di CasertaCE seguiamo, anche al di là di ciò che decidiamo di pubblicare e di ciò che decidiamo di non pubblicare, le loro iniziative, consistenti soprattutto nella presentazione di interrogazioni al sindaco e alla giunta. Ma se questo rappresenta un pur flebile segno di identità, non è sufficiente per affermare che anche l’opposizione di Caserta nel cuore abbia la vitalità giusta, l’atteggiamento lineare affinché si possa dire che da parte di questi consiglieri venga assolto, in maniera almeno soddisfacente, il mandato ricevuto dai cittadini.
Fino a quando i consiglieri comunali del centrodestra non rimarranno incollati sulla sedia e non ci vuole, amici di Caserta nel cuore, mica siete dei bambini, facendo il loro dovere di rappresentanti del popolo, presenziando e intervenendo nel dibattito riguardante le cruciali deliberazioni, quelle che discriminano tra la vita e la morte di un’amministrazione comunale, non si potrà parlare bene della minoranza.
Fino a quando, dopo una presenza assidua e attenta, dopo gli interventi in aula, il tutto non si tradurrà in un voto contrario e correttamente argomentato sulle questioni che sono emblema, struttura politica, insegna di presentazione del governo cittadino, noi non potremo fare altro che prendere atto di scene come quelle vergognose verificatesi la scorsa settimana in sede di voto sulla variazione di bilancio (CLICCA QUI PER LEGGERE L’ARTICOLO), sottolineando con i sensi del più determinato ed irriducibile biasimo, l’inciucio esistente di fatto (perché i fatti sono questi, mentre le interrogazioni sono un complemento nell’attività di opposizione) tra il centrodestra, attraverso i suoi consiglieri, e Carlo Marino.
Cogliamo l’occasione, cosa che avremmo evitato di fare, dovendo dedicare un articolo a parte, singolo solo a lui (a Caserta ci conosciamo tutti e non c’è bisogno di replica), diciamo al consigliere comunale dell’ormai fu Forza Italia, Roberto Desiderio che le chiacchiere stanno a zero. Nel suo caso non ci sono neppure i complementi di arredo delle interrogazioni che invece i consiglieri di Caserta nel cuore possono sfoggiare. Per la valutazione su Desiderio ci sono le assenze “chirurgiche” prima di certi voti e basta.
Attenzione, ci sono due fatti che dimostrano quanto sia sostanziale, decisiva la presenza in aula, quanto questa rappresenta la vera cartina al tornasole, il vero termometro di valutazione dell’attività di un’opposizione democratica, molto più di quanto può essere la presentazioni di questa o quella interrogazione.
In effetti, si tratta di due momenti, due fatti concatenati tra di loro. Giovedì scorso, come del resto a febbraio, se tutti i consiglieri di minoranza fossero stati presenti in aula, limitandosi solo a fare il loro dovere (perché se hanno cambiato idea su Marino, hanno un altro dovere: dimettersi e lasciar spazio ad altri), l’amministrazione sarebbe andata sotto su due bastioni fondamentali della sua attività: la delibera di approvazione del Bilancio stabilmente riequilibrato e la variazione di cui abbiamo scritto a profusione in questi giorni.
Quando un sindaco e un’amministrazione vanno (come si suol, dire) sotto, se hanno la faccia di bronzo, e questi ce l’hanno, possono restare aggrappati alla scialuppa del potere per un po’ di tempo, ma un voto negativo di questo genere rappresenta l’inizio di una fine fissata in un futuro di brevissimo periodo. Salvando il sindaco a febbraio e salvandolo di nuovo giovedì, i vari Nicola Garofalo, Emilianna Credentino, Roberto Desiderio, Stefano Mariano e compagnia, hanno salvato quest’amministrazione che ora definiscono con non tanta coerenza, nel documento dicono a cui stiamo rispondendo, come un male assoluto della città.
E se un indizio è un indizio, il secondo indizio lambisce la prova. La prova sul fatto che oggi si sia formata, di fatto (questo sì che è un fatto), una nuova maggioranza a sostegno del sindaco Carlo Marino che si giova, in pratica, del soccorso dei consiglieri di quel centrodestra che a lungo è stato anche casa sua, durante una stagione ugualmente non esaltante vissuta dalla città di Caserta.