LA LETTERA. Un gruppo di laici casertani scrive a Papa Francesco: “Vogliamo un vescovo che visiti i malati e i poveri”

10 Novembre 2020 - 20:00

CASERTA– (pm) Per cogliere appieno la portata della lettera che ci accingiamo a pubblicare servirebbero una formazione ed una preparazione da diocesanista, nel senso di esperto delle cose diocesane, sul calco del più comune e diffuso termine di vaticanista. Quelle che noi, ovviamente, non abbiamo.

Nella foto, con Papa Francesco, il Nunzio Apostolico in Italia, arcivescovo Emil Paul Tscherrig

Si tratta, difatti, dell’appello che un gruppo di ferventi laici casertani ha rivolto al Papa

Francesco, perché il nuovo vescovo di Caserta, che dovrà essere designato dopo la dolorosa scomparsa di monsignor Giovanni D’Alise, risponda ad un profilo personale che i firmatari tratteggiano con dovizia,  che sia “… un vescovo senza gemelli d’oro, senza l’abbigliamento ecclesiastico di costosissime sartorie e senza le insegne del potere, un vescovo che appena può scenda per strada, che visiti le case dei malati e dei poveri…”, come tra l’altro i lettori leggeranno nel documento.

Nella foto, l’amministratore apostolico della Diocesi di Caserta, monsignor Tommaso Caputo

Lo scritto è poi rivolto anche all’arcivescovo Emil Paul Tscherrig, Nunzio Apostolico per l’Italia, perché il ruolo del nunzio apostolico nella nomina dei vescovi è centrale, in quanto è lui che raccoglie le informazioni, predispone le interviste e trasmette a Roma le candidature. Si ricorderà che oggi la diocesi vacante di Caserta è retta dall’ amministratore apostolico monsignor Tommaso Caputo, arcivescovo prelato di Pompei.

Però, rispetto alla nostra ineduagatezza a tentare qualsiasi analisi fondata dell’iniziativa, una cosa possiamo dire.

Fortunatamente, resiste a Caserta un nucleo di concittadini capaci di riflessione e di meditazione sugli aspetti essenziali e della fede e della convivenza civile, in una città obnubilata, che, persino nella piena tragedia della pandemia, questiona della movida negata o del calcio costretto ai toni minori.

Chissà che essi non possano rappresentare quel seme che possa dare nuovi frutti alla comunità casertana.

Con questo spirito pubblichiamo il testo, per credenti e non credenti.

Nelle foto, due dei firmatari della lettera al Papa Francesco, Annamaria Antonino, della Casa di Emmaus e Sergio Tanzarella, ordinario di storia della Chiesa

 

QUESTA LA LETTERA IN PRESENTAZIONE

Al carissimo papa Francesco,

e all’arcivescovo Emil Paul Tscherrig (Nunzio Apostolico in Italia),

Anche se purtroppo, in quanto laici, non ci viene ancora richiesto alcun consiglio sulla designazione del nuovo vescovo di Caserta avvertiamo il dovere di farci carico di fornirvi il profilo del vescovo di cui la nostra diocesi ha grande bisogno. Non vogliamo darvi dei nomi, sebbene certo li abbiamo, ma affidarvi un impegno.

Non serve che il nuovo vescovo sia un buon amministratore quanto un evangelizzatore che metta al primo posto la gioia del Vangelo da condividere quotidianamente con tutti. Egli deve aderire non verbalmente ma concretamente al magistero di papa Francesco ed essere un vescovo che ha un episcopio dalle porte sempre aperte a tutte le ore del giorno per ricevere sempre tutti senza appuntamento e senza protocolli, un vescovo che dà la preferenza ai più impoveriti e alle vittime di ingiustizie e razzismo e che è del tutto disinteressato a coltivare amicizie e relazioni con i potenti.

Vorremmo un vescovo senza gemelli d’oro, senza l’abbigliamento ecclesiastico di costosissime sartorie e senza le insegne del potere, un vescovo che appena può scenda per strada, che visiti le case dei malati e dei poveri, che frequenti l’ospedale, che non taccia dinnanzi alle ingiustizie e alla distruzione sistematica dell’ambiente di cui è vittima Caserta e la sua provincia, che condivida la vita con noi del popolo, che non predichi la rassegnazione ma annunci la liberazione del Vangelo, che affermi in nome di Gesù Cristo il primato assoluto della Pace contro ogni giustificazione della guerra e delle armi. Per far questo non occorrono convegni e giornali ma un lavoro profondo di presenza, ascolto e formazione delle coscienze.

Vorremmo che con il nuovo vescovo si interrompa il ferreo uso del trasferimento da un’altra diocesi, perché il vescovo non è un prefetto o un funzionario ministeriale che debba ambire ad una sede più prestigiosa, l’epoca costantiniana dovrebbe essersi conclusa. Escludete pertanto tutti coloro che vogliono venire a Caserta, quelli che chiedono intercessioni e ambiscono a cattedre elevate. Per questo vorremmo che voi sceglieste tra i tanti parroci che ci sono in Italia, preti e uomini esemplari, non carrieristi e che non hanno studiato da vescovi ma da semplici pastori. Ve ne sono moltissimi in Italia che hanno promosso comunità vive, che hanno anteposto a tutto l’effimero e alla pompa il dialogo sempre aperto con la cultura in nome del Vangelo, il servizio quotidiano ai poveri e agli ammalati, l’ascolto attento ai segni dei tempi e l’amore per lo studio finalizzato alla liberazione e non al potere e al successo.

Carissimo papa Francesco e gentilissimo Arcivescovo, colui che sceglierete deve essere un vescovo disposto a mettere la propria firma, dopo oltre cinquant’anni, su quel Patto delle Catacombe che è uno degli impegni più importanti maturati negli anni del Concilio Vaticano II. Che il nuovo vescovo sia disposto ad ispirarsi da subito a quelle parole del Patto: «Ci impegniamo a condividere, nella carità pastorale, la nostra vita con i nostri fratelli in Cristo, sacerdoti, religiosi e laici, perché il nostro ministero costituisca un vero servizio; così: ci sforzeremo di “rivedere la nostra vita” con loro; formeremo collaboratori che siano più animatori secondo lo spirito che capi secondo il mondo; cercheremo di essere il più umanamente presenti, accoglienti… saremo aperti a tutti, qualsiasi sia la loro religione (Mc 8,34s; At 6,1-7; 1Tim 3,8-10)».                              Caserta, 6 novembre 2020        

Sergio Tanzarella – ordinario di storia della Chiesa Pont. Fac. Teolog. Italia Meridionale

Maria Marino – Apostolato della Preghiera

Antonietta D’Albenzio – Angelo degli ultimi

Annamaria Antonino – Casa di Emmaus

Nicola Lombardi – Caserta Città di Pace

Del Piano Vincenzo – Associazioni ciechi univoc

Centro Sociale ex Canapificio

Agesci Caserta 3

Agesci Caserta 4

Agesci Recale

Agesci Casagiove

Domenico Fiorinelli – Presidente Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali

LIPU sezione Caserta

WWF Caserta

Comitato Città Vivia

Agesci Caserta 2

Agesci Caserta 5

Italia Nostra sezione Caserta

Agesci Caserta 1

Agesci Zona Caserta