La morte in carcere di Giuseppe Pettrone: da tempo con disagi, gli avevano tolto il programma di protezione. Fu il grande accusatore di Giorgio Magliocca, poi prosciolto e risarcito

26 Giugno 2020 - 09:51

Un brevissimo profilo di un personaggio che ha avuto anche un ruolo significativo nelle dinamiche criminali. Da Pignataro si collegò ai Quaqquaroni, grazie ai rapporti che questa cosca aveva con il clan dei Casalesi

 

CASERTA – Giuseppe Pettrone, l’ex pentito che si è tolto la vita nel carcere di Sollicciano, è stato anche l’accusatore di Giorgio Magliocca, allora sindaco di Pignataro Maggiore, oggi, ancora, primo cittadino nel suo paese e anche presidente della Provincia. In quel caso, le accuse si dimostrarono totalmente infondate al punto che Magliocca, dopo essere stato sottoposto a detenzione preventiva in carcere, fu completamente prosciolto e ha anche ricevuto un significativo indennizzo dallo Stato. Pettrone era uscito dal programma di protezione soprattutto perchè, già da qualche tempo, la sua salute psichica si era deteriorata, aveva compiuto altri reati e questo aveva determinato la sua uscita dal programma.