LA NOTA. CASERTA. L’Arco borbonico rischia di crollare. Uè, coglioncelli della riprovazione, ora non vi indignate?
26 Agosto 2018 - 14:01
Caserta – (Gianluigi Guarino) Stavolta, Pasquale Napoletano, ex assessore della giunta Del Gaudio, in arte Pippo Boccalone, ha proprio ragione. Ha ragione perché riesce a dare evidenza, grazie a delle immagini fotografiche, al peggiore dei degradi della città di Caserta. Nella foto si coglie chiaramente il pericolo mortale che sta correndo l’arco borbonico in zona belvedere. Eppure, la materialità disarmante di questa immagine viene annullata dal silenzio ignorante e a suo modo sincero (a questi veramente non frega un cazzo del patrimonio culturale) di tutti quei politici e di tutte quelle persone che hanno proposto nei giorni scorsi un esilarante spettacolo dell’indignazione delle anime belle.
Ma in quel caso, era facile, si trattava di associare stronzate ipocrite ed evanescenti alle stupidaggini scritte da quattro sprovveduti sulla guida turistica di Feltrinelli, sulla città e sulla provincia di Caserta.
Sapete qual è stato il danno maggiore di questi deficienti che giravano per la Feltrinelli e che, con supremo sprezzo del ridicolo, hanno criticato la facciata della Reggia e i mobili delle stanze? L’aver distolto l’attenzione, l’aver neutralizzato la questione fondamentale del degrado della città capoluogo, offrendo alla politica fancazzista e ai pontificatori che si nutrono delle prima quattro righe di Wikipedia, la possibilità di trovare un modo per dire che loro sono dei difensori della storia e dell’identità di questa terra.
Fa bene, dunque, Napoletano a scrivere: “ma ora nessuno si indigna?” e fa bene Don Battista Marello, parroco ma soprattutto artista e storico, a citare le scritture del profeta Isaia quando scrive del lupo che pascerà con la pecora e del leone che diventerà vegetariano.
L’arco borbonico rischia di crollare, ma tutti i coglioncelli di questa città, che non sanno nemmeno cosa sia, cosa rappresenti quell’arco, tacciono, perchè qui non c’è da conquistarsi un po’ di vetrina a buon mercato utilizzando la “fu” casa editrice milanese, trasformatasi in agenzia di comici.
A noi tutto ciò non sorprende. Mentre sorprende positivamente che un consigliere comunale di maggioranza, cioè Mario Russo, abbia commentato con equilibrio ciò che in quella guida era scritto, invitando, come potete leggere nell’ultimo documento che pubblichiamo in calce a quest’articolo, il consiglio comunale a riunirsi con lo scopo di riflettere, cogliendo l’occasione, offerta da una stronzata scritta su una guida, per guardarsi dentro e per ammettere la propria inadeguatezza ad affrontare i temi dello sviluppo, della civiltà, di una corretta, avveduta, reale e consapevole azione di governo, che parta da una coscienza che oggi non esiste, sulle modalità attraverso cui il patrimonio storico-culturale di questa terra può far crescere gli apparentemente aridi numeri del valore aggiunto e del Prodotto Provinciale Lordo.
QUI SOTTO I POST DI PASQUALE NAPOLETANO E DON BATTISTA MARELLO, SEGUITI DAL POST PUBBLICATO NEI GIORNI SCORSI DAL CONSIGLIERE COMUNALE MARIO RUSSO