LA NOTA CORONAVIRUS. Anche i casi della provincia di CASERTA dimostrano che il Covid 19 di oggi è tutta un’altra cosa rispetto a quello di marzo aprile e maggio

27 Agosto 2020 - 20:28

Fidatevi di noi che nel periodo del lockdown abbiamo scritto centinaia di articoli, partendo sempre da fonti scientifiche con un’attenzione particolare alla cura di tutte le variabili registratisi delle voci difformi di una scienza che ha navigato e in parte naviga ancora, a vista

 

CASERTA (g.g.) – Anche la città di Maddaloni non sfugge alla tendenza nazionale e a quella regionale, di ciò, scriviamo in un brevissimo articolo a cui potrete anche accedere cliccando qui. Qui, siamo di fronte, a numeri nettamente superiori a quelli del primo mese cioè le cifre di marzo e di aprile. Se l’impatto del virus si fosse sviluppato con la stessa virulenza di allora, anche in Campania e a Caserta sarebbe stata autentica strage.

E invece, diciamocela tutta: se è vero com’è vero che le cure degli ammalati avvengono in quella che viene definita subterapia intensiva, avendo compreso i virologi che la rianimazione propriamente detta può addirittura peggiorare le cose, e ancor più vero che a fronte di quella appena citata, che può essere una spiegazione dei motivi dell’inapprezzabilità negli incrementi dei ricoverati in terapia intensiva, c’è il dato dei ricoverati nei reparti ordinari nelle aree Covid che pur essendo in crescita, sviluppa percentuali, proporzioni nettamente inferiori a quelle della primavera.

Per capirci se a marzo e ad aprile, su 10 positivi al Covid, 3 andavano in ospedale, nei reparti ordinari, 2 in terapia intensiva e 5 erano asintomatici e dunque in isolamento domiciliare, oggi su 10 nuovi positivi 9.5 sono asintomatici e dunque restano a casa, e il restante 0.5 va in ospedale nei reparti ordinari.

Si dice che questo sia avvenuto solo perché l’età media dei nuovi contagiati sia nettamente minore rispetto a quella dei contagiati di primavera. In piccola parte potrebbe anche essere così, ma la sproporzione, la diversità quasi esponenziale delle cifre rispetto ad un numero grandissimo di nuove positività, lascia pensare che oggi il virus si esprima in maniera differente rispetto a qualche mese or sono in termini di effetti sullo stato di salute delle persone che lo contraggono. Se questo sia dovuto al caldo come era stato pure previsto da alcuni virologi, o ad una trasformazione genetica, di una perdita di alcuni aminoacidi che ha reso il Covid 19 quasi innocuo, non si può stabilire. Ma empiricamente, fidatevi di noi che abbiamo trascorso centinaia e centinaia di ore, nel periodo del lockdown, a studiare cifre epidemiologiche, rapporti nazionali ed internazionali, valutazioni dell’organizzazione mondiale della sanità (OMS), in questi giorni siamo di fronte ad una vicenda ses qui pedalmente diversa rispetto a quella narrata nei mesi di marzo, aprile e maggio. Poi, magari, con il calo del caldo le cose potranno anche cambiare e lo vedremo. Ma oggi questo è.