La presidente Pignetti “sbarella” un po’, ma tecnicamente ha indotto un ministro, parlamentari, prefetto a violare un domicilio privato. E il suo amico di sempre Stefano Graziano…

25 Aprile 2025 - 12:04

Le immagini, accompagnate dal ritmo rock di un produttore ucraino, sono utili per stabilire la presenza di altri personaggi di rilievo durante l’inaugurazione-farsa nella proprietà della Panfil Spa della targa dedicata a Roberto Olivetti

CASERTA (G.G.) – La classe non è acqua e noi, alla luce di quanto abbiamo visto negli ultimi 11 anni, vedremmo bene Raffaela Pignetti nel governo, magari al posto di Edmondo Cirielli, nel frattempo divenuto presidente della Regione, nel ruolo di vice-ministro degli Esteri.

Nulla è lasciato al caso, neppure la scelta della colonna sonora dal timbro rock del video che riassume l’evento dell’inaugurazione dell’epigrafe dedicata a Roberto Olivetti.

Si tratta di una delle tante proposte di ikoliks,

non a caso ucraino. La presidente Pignetti si è vestita venerdì scorso esattamente come lo era la premier Giorgia Meloni durante l’incontro con il vicepresidente americano Vance.

Un omaggio all’Ucraina, davanti a tutte le autorità. Peccato che ciò sia avvenuto all’interno di una proprietà privata e senza l’autorizzazione del legittimo proprietario, ossia la Pafin Spa, che, peraltro, in tempi non sospetti — cioè nei giorni precedenti alla manifestazione — aveva inviato regolare e formale diffida sia all’Asi che al Comune di Marcianise.

Perché non c’è dubbio che quella sia una proprietà privata, e non è che cambi qualcosa nel momento in cui, un po’ malmostosamente, la Pignetti, discriminando il nostro giornale e scegliendosi lei i media dell’accoglienza prona, spedisce diffide alla Pafin affinché liberi quella zona dal degrado in cui verserebbe.

Come si suol dire, non c’azzecca. L’Asi ha organizzato una mega parata in una proprietà privata e, nel momento in cui ha dovuto spostare di diversi metri il palo che sorregge la targa dedicata a Olivetti, di fatto lo ha riconosciuto.

Per cui l’Asi, e chi la rappresenta pro tempore in termini giuridici — dunque la stessa presidente Pignetti — e il Comune di Marcianise, nella persona del sindaco Antonio Trombetta, hanno compiuto tecnicamente una violazione di domicilio.

Leggete questo articolo del Codice Penale (clicca qui) e vedrete che tutto ciò che è accaduto venerdì scorso ne integra pienamente le previsioni.

Poi ci sono i concorrenti del reato, che però potranno tranquillamente dichiararsi estranei ai fatti, in quanto ignoravano totalmente che quello fosse un suolo privato.

Ma anche in questo caso, tecnicamente, i loro piedi erano lì, venerdì mattina. Parliamo del ministro dei Beni Culturali, il meloniano Alessandro Giuli; dei tre parlamentari di Fratelli d’Italia — la senatrice Giovanna Petrenga, i deputati Gimmi Cangiano e Marco Cerreto (questi ultimi costretti a fare le pulizie di casa a Cirielli se lui glielo ordinasse) — e, purtroppo, del prefetto Lucia Volpe e del questore di Caserta, Andrea Grassi.

A proposito, tra i concorrenti c’è anche Stefano Graziano, ossia il riuscitissimo pigmalione che tutto ha insegnato a Raffaela Pignetti, e che è riuscito, parlando la stessa lingua, a tenerla per 11 anni sulla poltrona di presidente, grazie al controllo del consiglio generale — leggesi assemblea — attraverso la strettissima collaborazione del consigliere regionale Giovanni Zannini.

Graziano non compare in nessuna fotografia.

Ma in questo video c’è. Parla fitto fitto con la prefetta Lucia Volpe e con il questore Andrea Grassi.

Probabilmente c’erano anche altre importanti autorità militari, ma siccome non sono distinguibili nelle immagini, non possiamo annoverarle nell’elenco dei tecnicamente concorrenti alla violazione di domicilio.