La truffa dello specchietto nel cuore di CASERTA. Aggredito in piena notte dopo aver salvato un cane: “Non ci sono cascato, sono diventati violenti. E l’auto dei malviventi…”

28 Dicembre 2023 - 10:06

CASERTA – Un nottata di tensione quella vissuta da un uomo di Caserta che, lungo via Roma, ha rischiato grosso dopo aver salvato un cane randagio, raccontata alla pagina Ciò che vedo in città.

Dopo le ore tre di notte, infatti, mentre tornava a casa, la sua auto è stata colpita da un oggetto e due persone in macchina dietro di lui hanno iniziato a sbracciarsi per farlo fermare.

A pochi passi dalla scuola dell’Aeronautica militare, a lui si è accostata una Lancia Ypsilon Dieci bordeaux, che l’ha costretto a fermarsi.

I due in auto hanno iniziato a chiedere soldi per un presunto incidente, ma il protagonista di questa vicenda ha deciso di non scendere dall’auto e di chiamare i carabinieri, piuttosto che cacciare soldi per un risarcimento.

Alla parola carabinieri, uno dei due è diventato aggressivo, ha tentato di aprire la portiera ed ha iniziato a prendere a pugni il finestrino, intimando la vittima di interrompere la chiamata e minaccia di sfondarlo se non lo avesse fatto.

A salvarlo dall’aggressione sono stati dei ragazzi che avevano appena fermato la propria auto su viale Ellittico, che hanno capito cosa stava succedendo, provocando la fuga dei due malviventi.

Il racconto si chiude con l’identikit della coppia di truffatori e il ringraziamento ai salvifici ragazzi.

la testimonianza:

Buongiorno, volevo condividere una cosa che mi è successa poche ore fa a Caserta, in via Roma all’incirca all’incrocio con via Don Bosco, erano circa le 3:30 e mi trovavo lì per cercare di recuperare un randagio.

Ero di ritorno, mi sono reimmesso in strada con tutte le accortezze del caso ed ho proseguito a velocità molto moderata, andavo davvero molto piano, su via Roma in direzione Casagiove.

Appena poco dopo l’incrocio, vedo un individuo e poco dopo sento una botta, intuisco si tratti di una variante della truffa dello specchietto e proseguo, nonostante veda il tizio sbracciarsi dietro di me.

E pensavo fosse finita lì, invece senza che me ne accorga mi vedo lampeggiare e accostare un’auto nella strada dove c’è la scuola dell’Aeronautica militare, quella che conduce sulla nazionale.

Abbasso il finestrino e sento cosa hanno da dire questi due individui.

Mi danno del cafone e sostengono che io non mi sia fermato dopo aver colpito uno dei due, il quale pare avesse un paio di occhiali in mano e che l’urto ne abbia rotta una stecca e in pratica volevano un risarcimento.

Faccio presente di non essermene accorto e loro mi chiedono di scendere per parlarne, mi rifiuto e dico che piuttosto aspettiamo i carabinieri e ne parliamo con loro.

Come si sul dire mi riempiono la testa di chiacchiere, tipo che i carabinieri mi avrebbero ritirato la patente, che l’altro individuo fosse un dottore che abitava lì, che non era il caso e che sarei solo dovuto scendere.

Io mi sono chiuso dentro con le sicure ed ho tirato su il finestrino ed ho detto che potevano prendersi il numero di targa e andarmi a denunciare perché io a quell’ora non sarei mai e poi mai sceso e quindi mi sono rimesso a camminare, ma loro mi hanno tagliato la strada, bloccato ed uno è sceso dall’auto continuando a chiedermi di fare lo stesso, ma non sono sceso e ho chiamato i carabinieri, a quel punto l’uomo è diventato aggressivo, ha tentato di aprire la portiera ed ha iniziato a prendermi a pugni il finestrino, intimandomi di interrompere la chiamata e minaccia di sfondarlo se non lo avessi fatto, ma come si è distratto sono ripartito scansando l’auto nel tentativo di arrivare sulla Nazionale, tuttavia il caso ha voluto che un numeroso gruppo di ragazzi avesse parcheggiato poco più avanti di dove mi trovassi e che stesse tornando all’auto in quel momento, mi sono fatto sentire e mi sono fermato.

La loro presenza ha messo in fuga i due individui e colgo l’occasione per ringraziare questi ragazzi, sopratutto uno di loro che nonostante mi abbia visto molto sconvolto, è rimasto per tutto il tempo che è servito.

Purtroppo non ho avuto il sangue freddo di prendere la targa, posso solo dire che si trattava di una Ypsilon dieci bordeaux il modello vecchio con il retro nero e che i farabutti fossero due.

Magari questo può essere d’aiuto a qualche altro malcapitato.

Grazie e scusate se mi sono dilungato molto ma è stata un’esperienza orribile e andava raccontata nei minimi dettagli.