L’auto pagata con il vaglia postale non esiste: condannato 58enne casertano
26 Luglio 2025 - 11:31

SEI SU TIK TOK? ANCHE NOI! CLICCA QUI PER VEDERE LE FLASH NEWS DI CASERTACE
MONDRAGONE – Roberto G., un uomo di Mondragone 58enne, è stato condannato in via definitiva di aver truffato una persona fingendo di venderle un’automobile.
In pratica, aveva fatto credere alla vittima che gli avrebbe venduto una macchina. L’altra persona, fidandosi, gli ha mandato un vaglia postale, cioè una specie di assegno già compilato, come anticipo per comprare l’auto. G. ha incassato i soldi, ma l’auto non l’ha mai consegnata. Questo è il punto centrale della truffa: ha preso dei soldi facendo credere una cosa falsa. Così ha ottenuto un guadagno ingiusto e ha causato un danno alla persona che aveva mandato il denaro.
Dopo essere stato condannato nei primi due gradi di giudizio, G. ha fatto ricorso alla Corte di Cassazione, sostenendo che la persona che aveva sporto denuncia non avesse il diritto di farlo perché, secondo lui, non era stata direttamente danneggiata.
I giudici hanno però spiegato nella sentenza che in un caso di truffa può denunciare sia chi è stato ingannato, sia chi ha perso effettivamente dei soldi, quindi la denuncia era valida. Inoltre, il ricorso non portava argomenti nuovi ma ripeteva cose già dette e respinte. Per questo la Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile e ha condannato G. a pagare le spese del processo e una multa di 3.000 euro.