LE ASSUNZIONI DELLA VERGOGNA. Ormai la Provincia è “cosa loro”. San Cipriano detta legge: posto fisso agli amici di Zannini e Luserta. Un’impressionante invasione

2 Dicembre 2022 - 21:42

Come avevamo facilmente ipotizzato qualche tempo fa, al momento in cui Alfonso Del Villano aveva lasciato l’incarico di commissario esaminatore del concorso, uno dei premiati è stato il suo amico, nonché consocio del Club 85, Armando Coppola. E per quanto riguarda l’altro consigliere Antonio D’Onofrio…

SAN CIPRIANO DI AVERSA (g.g.) – Che l’amministrazione provinciale di Caserta abbia un debole per quello che c’è e gira intorno all’amministrazione comunale di San Cipriano d’Aversa ,è ormai evidente. Come, del resto, risulta di uguale evidenza il fatto che tutto ciò che San Cipriano d’Aversa sta ottenendo dalla Provincia sia frutto dei buoni uffici, che a volte si trasformano in pressing asfissiante, che il consigliere regionale Giovanni Zannini svolge da qualche anno, cioè da quando ha sancito un patto di ferro con Giorgio Magliocca, all’indomani dell’assunzione a tempo indeterminato di quest’ultimo, con contratto di Categoria D al comune di Sparanise, dove opera, com’è noto, (oggi a rischio per l’indagine della Commissione di accesso della Prefettura di Caserta), il sindaco indagato dalla Dda, Salvatore Martiello, che di Zannini è in pratica il fratello siamese.

E proprio Zannini ha voluto e ottenuto che il sindaco di San Cipriano d’Aversa, Vincenzo Caterino, diventasse presidente della Gisec, la società che gestisce tutti gli impianti in uso per l’attività di trattamento e smaltimento dei rifiuti della Provincia e nella quale, com’è arcinoto, da anni dominano imprese legate a doppio filo al territorio dell’agro Aversano, come sono indubbiamente quelle riferibili ai vari Giovanni

Fontana, presidente del Villa Literno Calcio, arrestato un paio di settimane fa per una vicenda relativa allo spaccio di droga, Giuseppe Diana, gli Ucciero, che sono quelli de La Castellana, sequestrata tempo fa per camorra, e Raffaele Parente, esiliato, a suo tempo, dal clan dei Casalesi, in quanto bardelliniano di ferro, e ferito seriamente in un agguato avvenuto in quel di Gaeta.

Ritornando alle vicende più strettamente collegate al rapporto tra l’amministrazione provinciale e quella comunale di San Cipriano, non si può escludere che all’area d’influenza di Zannini appartenga anche quel Peppe Mastrominico, direttamente imparentato con gli omonimi fratelli pluri inquisiti per camorra e recentemente gratificato da un affidamento diretto da quasi 140 mila euro da quell’impareggiabile esecutore di ordini e di ogni proposta indicente che risponde al nome di Gerardo Palmieri, dirigente della Provincia di Caserta.

Questo solo per citare i casi più eclatanti, visto e considerato che è molto più articolata e diffusa dentro a tantissime strutture della spesa della Provincia la presenza politica e imprenditoriale di San Cipriano, di un’amministrazione comunale sostenuta da un consiglio di cui fanno parte persone appartenenti a famiglie molto complicate, partendo da Giuseppina Barbato, cugina diretta del pentito Francesco Barbato, per anni tra i luogotenenti di Nicola Schiavone, figlio di Francesco Sandokan Schiavone, e moglie di Orlando Diana, politico a sua volta al tempo delle amministrazioni di Enrico Martinelli, dentro alle quali svolse anche la funzione di assessore e oggi imprenditore indagato per camorra nell’inchiesta ancora attiva sui rapporti tra clan dei Casalesi e i settori pubblici di erogazione dei servizi sociali.

Un’amministrazione, quella di San Cipriano, nata da un’elezione a cui partecipò un unico candidato sindaco ed un’unica lista, nella quale la citata Barbato ottenne oltre 600 voti personali che le valsero l’elezione a presidente del consiglio, carica che ha lasciato – rimanendo comunque pienamente in carica all’interno dell’assise cittadina – nei primissimi mesi di quest’anno, all’indomani e per effetto della già citata indagine giudiziaria che ha coinvolto suo marito.

Un’amministrazione comunale, quella capitanata da Vincenzo Caterino, in cui c’è buona parte della storia delle famiglie che negli ultimi trent’anni hanno contato a San Cipriano, a partire dai Della Gatta, cioè dal gruppo familiare dell’ex presidente dell’Unione industriali di Caserta, Nino Della Gatta, sanciprianese doc, in una carrellata che potremmo continuare a declinare tranquillamente in un articolo ancor più lungo di questo, visto e considerato che la gran parte dei consiglieri e degli assessori ha qualche parentela o relazione, diciamo così, impropria.

Se c’era ancora qualche dubbio su quanto alto sia il peso specifico di San Cipriano d’Aversa e di tutto quello che gira attorno all’amministrazione zanniniana di Vincenzo Caterino, riteniamo che queste incertezze debbano essere fugate, definitivamente spazzate via dalla lettura dell’ormai famoso elenco dei 13 assunti, 7 da vincitori, 6 con il refugium peccatorum dello scorrimento immediato, in qualità di istruttori tecnici, categoria C, della Provincia di Caserta.

Un elenco che ha scatenato la nostra motivata indignazione (in 100 righe, clicca qui per leggerle) per la decisione, contrassegnata, dalla firma del summenzionato dirigente Gerardo Palmieri, di pubblicare solo i cognomi e le iniziali dei nomi di battesimo degli assunti. Scelta che, oltre a essere, a nostro avviso, illegale, ha ulteriormente sollecitato l’attenzione e la curiosità di questo giornale sul nome di battesimo dei vincitori.

Non c’è voluto molto per stabilire che tra questi abitavano le generalità di Armando Coppola, persona di cui ci siamo occupati già in passato (LEGGI QUI) quando abbiamo certificato il suo status di autentico soldato di Giovanni Zannini, a cui si è aggregato anche in forza dell’antica e solidissima amicizia che lui e la sua famiglia hanno con Antonio Luserta, l’imprenditore delle cave di Caserta divenuto in pratica l’ombra del consigliere regionale di Mondragone.

Coppola ha avuto, pure lui, manco a dirlo, trascorsi molto solidi nella politica di San Cipriano, ugualmente al pari di Orlando Diana ai tempi delle sindacature di Enrico Martinelli, marito o ex marito (la questione non è ancora chiara) di Annarita Patriarca, prima sindaco di Gragnano, come titolare dell’eredità politica di suo padre, Francesco Patriarca, gavianeo di ferro e simpaticamente soprannominato Ciccio ‘a promess, e neo-deputata di Forza Italia, blindata nella sua candidatura dal neo-coordinatore regionale, Fulvio Martusciello, e ancora oggi – a quanto ci risulta – consigliera regionale, visto che, a differenza di ciò che hanno fatto i leghisti Zinzi e Attilio Pierro, la Patriarca tarda e si attarda sulla risoluzione della indiscutibile e pacifica incompatibilità tra la carica di parlamentare nazionale e quella di consigliera regionale.

Dopo quel tempo, segnato dalla figura di Martinelli, arrestato e condannato per camorra, Armando Coppola si è defilato dalle giunte e dai consigli comunali di San Cipriano per abbracciare la carriera sindacale nella Cisl, delegando a rappresentarlo in municipio suo zio Antonio Coppola, oggi assessore della giunta Caterino con delega allo Sport, ai Servizi Cimiteriali e ai Trasporti.

Sempre nei mesi scorsi, abbiamo fatto cenno, in uno dei tantissimi articoli dedicati ai vergognosi concorsi e all’infornata di assunzioni clientelari alla Provincia, ad Alfonso Del Villano, anche lui zanniniano di ferro e membro del Club 85 di San Cipriano, un circolo che reca nel suo nome l’anno in cui fu fondato e luogo di ritrovo di tanti personaggi locali, tra cui anche Armando Coppola. Un luogo non aperto a tutti, ma piuttosto esclusivo, un centinaio di soci complessivamente, tra cui anche l’attuale primo cittadino Vincenzo Caterino che, non a caso, al tempo, fu considerato il sindaco del Club 85, dato che la sua candidatura venne fuori proprio da quel gruppo di adepti.

Non è improbabile che la decisione di Del Villano di lasciare la funzione di commissario valutatore del concorso, poi vinto dal suo amico Armando Coppola, sia stata determinata proprio da quelle voci, da quelle indiscrezioni per effetto delle quali già filtrava pubblicamente la notizia della partecipazione al concorso da parte del Coppola e dello status di esaminatore di Del Villano, che oltre ad essere amico del Coppola, è, parimenti a sua volta, un iper-zanniniano.

Siccome questi qua sono no-limits e si sentono con piena ragione degli intoccabili, visto che nessuno di tocca, potrebbe darsi che nelle dinamiche di questi concorsi non risieda solo la notizia dell’assunzione di Armando Coppola. Nell’elenco dei 13 tecnici, categoria C, c’è, infatti, anche un D’Onofrio A.

Mentre è certo che Magliocca, Zannini, Luserta, Graziano, Colombiano da San Marcellino, Pellegrino da Parete, Nicola Esposito da Lusciano, il più volte citato Vincenzo Caterino da San Cipriano, Salvatore Martiello da Sparanise siano no-limits, non è, al contrario, certissimo che questo D’Onofrio A. coincida con Antonio D’Onofrio, architetto di San Cipriano d’Aversa, più volte assessore e consigliere. Se dovesse essere effettivamente lui, questo costituirebbe una notizia incredibile solo per le persone non appartenenti alla popolazione indigena della provincia di Caserta, dato che qui da noi succede questo, ma anche molto, ma proprio molto di peggio.

San Cipriano d’Aversa, insomma, detta legge. E anche questa non è proprio una novità storica.