LE FOTO. Branchi di cinghiali scendono a valle: avvistamenti a S. Leucio, Garzano e Castel Morrone

27 Giugno 2024 - 18:08

Generalmente rifugiati nei boschi collinari, si iniziano a vedere nei terreni all’intorno agli abitati e nei campi coltivati, dove ovviamente fanno danni.

CASERTA (p.m.) Sarà la smania animalista di questi anni, sarà la burocratica inefficienza degli uffici pubblichi che in vario modo dovrebbero provvedere, sta di fatto che le strade della città sono disseminate di merda di cane. Quando qualcuno di sparuto, in cui residua un minimo di senso civico, si azzarda a riprendere la signora con il levriero, il ragazzo con il molosso, l’uomo con i pastore tedesco, perché l’animale l’ha fatta a terra e loro non l’hanno rimossa, immancabilmente ne riceve l’aggressione, un metaforico azzannamento al collo: che vuole? perché non si fa i fatti suoi?, come si permette, non lo sa che i cani sono meglio delle persone? E via con questi vaneggiamenti e contumelie. D’altro canto, in un luogo dove nessun controllo vige in generale, è più che normale, in quest’epoca in cui non fanno certo difetto presunzione e tracotanza. Questo per le feci, in quanto si vedono. Per il piscio, che in breve si dilegua, invece il problema è come se non esistesse. Anche se si sente, eccome, con i marciapiedi ed i cantoni con il loro puzzo nauseabondo. Il colmo è piazza Carlo di Borbone, dove i bambini giocano sui campetti dove cani di tutti i tipi hanno escrementato dopo che, dalla cattività degli appartamenti, i padroni ve li portano.
Ma

questa è storia vecchia, perché oggi siamo alle prese con i branchi di cinghiali. Nelle ultime settimane, sarà forse il caldo e la loro fame accresciuta dopo l’inverno letargico, vengono avvistati sempre di più. Generalmente rifugiati nei boschi collinari, si iniziano a vedere nei terreni all’intorno agli abitati e nei campi coltivati, dove ovviamente fanno danni.
Notati a San Leucio ed a Garzano, sono stati incrociati anche a Castel Morrone, come vi mostriamo dalle foto che pubblichiamo.
Molti, in un fanatismo zoofilo ne sono inteneriti, li antropizzano e vedono non le bestie selvatiche e potenzialmente pericolose ma il papà, la mamma, i figlioletti ed i parenti. D’altro canto, quando negli ultimi episodi un orso ammazzò un giovane e alcuni mastini hanno ucciso o azzannato dei bambini, molti se la sono presa con le vittime.
Poiché, di quanti dovrebbero, nessuno fa niente e non si capisce – anche se cambia poco – se per condizionamento o per insipienza, poniamo una domanda alle nostre autorità.
Siccome è tempo di passeggiate ed escursioni sui rilievi tifatini, siccome non poche famiglie vivono in luoghi di campagna, siccome non è improbabile che la specie possa essere incrociata, in caso di incidente più o meno grave per aggressione o carica degli esemplari chi ne risponderà?