LE FOTO ESCLUSIVE S.MARIA C.V. Che sfigato ‘sto Nardiello: Nel cantiere di Via degli Orti trovati nuovi straordinari reperti archeologici della vecchia CAPUA
19 Settembre 2018 - 12:48
SANTA MARIA CAPUA VETERE – (Gianluigi Guarino) Antonio Nardiello è un ingegnere fortunato. Così si dovrebbe considerare anche lui. Da buon cittadino di Santa Maria Capua Vetere, fiero della pregiatissima e prestigiosissima identità storica del luogo in cui abita, farebbe bene a rinunciare con tranquillità al guadagno ricavato da quei progetti che realizza in una condizione di semi monopolio e dai quali gemma la bellezza delle vestigia dell’antica Capua.
Ciò nel nome dell’orgoglio dell’antica Capua che riemerge, meravigliosamente, molte volte dagli scavi dei suoi cantieri.
E invece, Antonio Nardiello, uomo terreno, secolare, che i piedi per terra li tiene molto saldi e li userebbe forse volentieri per tappare le buche da dove affiorano i reperti della storia, si ritiene, al contrario, sfortunato. Molier ed altri grandi autori della letteratura di ogni tempo ci hanno raccontato, immortalandole imperituramente, di persone che hanno un rapporto con il danaro molto intenso e Antonio Nardiello appartiene a questa categoria. Non gliene si può fare certo una colpa, ma come discendente dei capuani antichi, non è che valga granchè.
Valgono, invece, in termini di accumulazione della ricchezza, le sue iniziative imprenditoriali. Per cui, guardando le situazioni dall’angolo visuale di chi persegue un legittimo guadagno speculativo, diventa, ad esempio, mera sfortuna il ritrovamento, fatto a suo tempo, nel sottosuolo destinato alla costruzione di un parcheggio interrato, committenti le nuove proprietarie del Politeama, le ormai mitiche sorelle Benetton, che a furia di chiamarle così, va a finire che Gilberto, una volta esauritasi la bufera per il crollo del ponte Morandi, scenderà da Treviso e le assorbirà nella sua grande famiglia, trasformando il loro storico franchising in cognome certificato allo stato civile.
Sfortuna, perchè dopo quel ritrovamento si sono guastati anche i rapporti con le due grintose sorelle, al punto che tra Nardiello e le Benetton si è aperto, addirittura un contenzioso giudiziario.
Quelle statue bellissime e gli altri reperti impediscono, al momento, invece, di realizzare il citato parcheggio sotterraneo, infrastruttura fondamentale per rendere pienamente agibile la galleria commerciale che le sorelle sopra citate vogliono insediare all’interno di quello che diventerebbe l’ex teatro Politeama, da esse acquistato, qualche anno fa.
Ma per Nardiello può rappresentare una sfortuna ancor maggiore il ritrovamento, di cui nessuno sa nulla ancora e che è stato tenuto, chissà perchè, segreto dall’assessore alla cultura del comune di Santa Maria, ammesso e non concesso che la giunta mercantilista di Antonio Mirra ne abbia uno, di altri reperti molto importanti.
Indovinate dove? Nel famigerato cantiere di Via degli Orti, quello che i nostri lettori hanno imparato a conoscere nei primi mesi dell’estate, quando, dopo la pubblicazione di 5 nostri articoli, il comune si degnò di contattare progettisti e direttori dei lavori, affinchè fosse apposto il cartello obbligatorio, che la legge considera una condicio sine qua non affinchè il cantiere possa essere attivato.
Quel cartello comparse sotto la spinta dei nostri articoli, quando i lavori erano cominciati da tempo. Ma mo’, che facciamo? Ci mettiamo a spaccare il capello? Il problema maggiore è un altro ed è concentrato in queste aree di scavo, di cui oggi CasertaCe è in grado di fornire una prova provata del ritrovamento di nuove statue, di nuovi reparti, come si vede, in maniera incontestabile, dalle fotografie che pubblichiamo. Il tutto distribuito in una struttura su due piani con mura di cinta molto ben conservate. I reperti, come pure si vede dalle foto, sono coperti da teli bianchi. Ciò vuol dire che evidentemente la Soprintendenza ai beni archeologici è già intervenuta, almeno vogliamo sperare.
Quest’area è confinante con la Domus con terme a vapore, risalente al I secolo d.C., rinvenuta negli anni ’70, anche in quel caso, come sta accadendo in Via degli Orti, a seguito di uno scavo per edificazione privata.
Insomma, per noi, il lavoro aumenta. Ora dobbiamo monitorare, non solo il cantiere del Politeama, ma, ancora una volta, pure quello di Via degli Orti. Magari, se la magistratura ci dà una piccolissima mano, almeno per dare una sveglia a questi 4 cadaveri della Soprintendenza, qualche cittadino di buona volontà che pure esiste, gliene sarebbe grato.