LOTTIZZAZIONE ABUSIVA. Respinto il ricorso della Procura: nessun divieto di dimora per l’ex assessore Pasquale Buonpane
2 Maggio 2025 - 09:34

Buonpane indiziato del reato di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio in concorso con l’allora sindaco Tommaso Barbato, col consigliere comunale Biagio Lusini e col tecnico di parte Gennaro Pitocchi
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TEVEROLA – La sesta sezione della Corte di Cassazione, presieduta da Ercole Aprile, si è pronunciata sul ricorso, presentato dal Procuratore della Repubblica di Napoli Nord avverso l’ordinanza emessa dal Riesame del tribunale di Napoli, di revoca della misura del divieto di dimora nel comune di Teverola per Pasquale Buonpane, ex assessore ai lavori pubblici, coinvolto nell’inchiesta sulla lottizzazione abusiva.
La misura cautelare del divieto di dimora è stata applicata dl gip Daniele Grunieri del tribunale di Napoli Nord ritenendo l’ex assessore gravemente indiziato del reato di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio in concorso con l’allora sindaco Tommaso Barbato, col consigliere comunale Biagio Lusini e col tecnico di parte Gennaro Pitocchi.
Il tribunale di Napoli in accoglimento della richiesta di Riesame avanzata dal legale di Buonpane, l’avvocato Mario Griffo, ha annullato l’ordinanza del gip in quanto ha ritenuto inutilizzabili le intercettazioni eseguite in un altro procedimento posto poi a fondamento del giudizio di gravità indiziaria nell’ordinanza genetica.
Il pubblico ministero ha proposto ricorso avverso tale ordinanza chiedendone l’annullamento ritenendo che il riesame abbia “illegittimamente dichiarato inutilizzabili le intercettazioni eseguite verso Buonpane e i suoi correi“. Per la Cassazione il ricorso è inammissibile poichè “manca la connessione sostanziale tra il reato di corruzione contestato e il reato di associazione a delinquere di tipo mafioso per il quale sono state disposte le intercettazioni“.