LOTTIZZAZIONE SCHIAVONE. In 7 davanti al gip e il dirigente Schiavone si autosospende
16 Ottobre 2024 - 10:46
Schiavone, anche lui sotto inchiesta, non sarà più responsabile dell’area finanza del Comune
TEVEROLA – Quattordici dei 15 indagati, manca solo il costruttore Angelo Morra, che rischiano i domiciliari per ipotesi di corruzione hanno tutti affrontato, ieri, l’interrogatorio con il giudice Daniele Grugnieri. Angelo Morra comparirà, invece, dinanzi al gip il 22 ottobre l’inchiesta quella Su presunti episodi di corruzione legati alla gestione dell’ufficio tecnico del Comune di Teverola, condotta dai carabinieri di Aversa e coordinata dai pm Patrizia Don Giacomo e Cesare siriano. Ieri è toccato a Teresa La Palomenta (61 anni, di Caserta), Giovanni Miniero (56, di Aversa), Alessandro Pisani (35, di Aversa), Gennaro Pitocchi (66, di Aversa), Crescenzo Salve (57) e Biagio Pezzella (59, di Aversa). Come gli ex sindaci Biagio Lusini e Tommaso Barbato, i sette indagati hanno scelto di presentare documentazione e memorie difensive. Miniero ha risposto direttamente alle domande del giudice così come anche Buonpane e Vargas che hanno avuto un colloquio col magistrato.
Gli altri indagati, già sottoposti a interrogatorio, includono Pasquale De Floris, Pasquale Buonpane (assessore durante l’amministrazione Barbato), Davide Vargas (ex dirigente dell’Urbanistica di Teverola), Pasquale Schiavone, Massimiliano Schiavone e Nicolino Botti.
A seguito dell’indagine, l’ex sindaco Tommaso Barbato si è dimesso dal consiglio comunale, dove era stato eletto nel giugno scorso come membro della maggioranza guidata da Gennaro Caserta (estraneo all’inchiesta). Anche De Floris, capogruppo di maggioranza, Buonpane, membro dell’opposizione, e Pezzella, assessore, hanno presentato le loro dimissioni. A questi si aggiunge Massimiliano Schiavone, dirigente dell’area economico-finanziaria e del Personale, che ha deciso di ritirarsi temporaneamente fino alla conclusione del processo penale.