MADDALONI. Nunzio Caiazzo s’incazza con Capuozzo che lo manda a quel paese nella conferenza dei capigruppo di ieri pomeriggio

19 Settembre 2018 - 18:30

MADDALONI (g.g.) – Il consigliere comunale Nunzio Caiazzo dovrà pur farsi una ragione del fatto che la maggioranza abbia ritenuto che, per esperienza, per il fatto di aver già ricoperto cariche elettive, Francesco Capuozzo sia stato considerato, per il momento, più idoneo di lui a sedere sulla poltrona di presidente del consiglio comunale.

Perché se questo rovello non trova pace, ogni riunione dei capigruppo si risolverà in uno sterile battibecco che poi a poco serve in termini di qualificazione dell’attività di un consiglio comunale che arriva da anni raccapriccianti durante i quali, o è stato reiterato dalla scena dei commissariamenti o e apparso come un manipolo di ladri di galline in attesa dei soldini promessi dalla Dhi perché approvassero il bilancio dell’allora sindaco Rosa De Lucia.

Stamattina, Caiazzo ha preso la palla al balzo per attaccare Capuozzo al quale ha rimproverato di non averlo avvisato del passo indietro realizzato, gioco forza, in applicazione di un Tuel messo insieme per regolamentare un paese civile e consiglieri comunali cittadini che vedono le commissioni come un momento di alta partecipazione alla funzione di indirizzo e non come una vacca da mungere allo scopo di intascare gettoni di presenza a fronte di firme truccate per sedute mai realizzate, come è capitato in tante occasioni, con le precedenti amministrazioni, a Maddaloni.

Capuozzo, a sua volta, non se l’è tenuta, come si suol dire, e avrebbe risposto per le rime a Caiazzo, dichiarandosi, nel contempo, certo, di aver avvertito per tempo, qualche ora prima dell’inizio della conferenza dei capogruppo, del cambiamento di programma riguardante la composizione numerica delle commissioni.

Inutile dire che al di là del dispiacere personale avvertito da Caiazzo per non sedere sulla poltrona di Capuozzo, comincia ad affiorare completamente quello che si configurava come un’evoluzione prevedibile degli equilibri di questa maggioranza.

I consiglieri di Enzo Santangelo, tra cui Caiazzo, pretenderebbero di avere un peso specifico maggiore e si dichiarerebbero preoccupati del presunto avvicinamento di Bruno Cortese,  consigliere di opposizione e candidato sindaco stra-battuto alle ultime elezioni, a De Filippo. Quelli di Santangelo sono anche preoccupati dell’instaurazione di una stabile piattaforma di confronto tra il sindaco e Giuseppe Razzano, leader politico dell’area che ha portato in consiglio due candidati della lista “Città delle idee“: Domenico Reitano ed Edoardo Tontoli, ed un altro consigliere, il medico Angelo Tenneriello, con un’altra lista civica. Quelli di Santangelo dicono di aver visto De Filippo e Cortese girare nella stessa auto. Russo e Imperia Tagliafierro, cioè i consiglieri di Cortese sembrano muoversi in maniera autonoma e alla maddalonissimacasertanissima maniera: avendo ricevuti incarichi professionali dal presidente della Provincia, di centrodestra, Giorgio Magliocca.

Enzo Santangelo osserva da lontano, si fida di Andrea De Filippo e dunque considera assodato il fatto che il sindaco gli darà una mano e anche due alle prossime elezioni regionali quando Santangelo scenderà, di nuovo, in campo e giocherà la sua ultima carta per essere eletto nel grattacielo del Centro Direzionale. Fino ad allora Santangelo proverà ad estinguere le tensioni, a moderare le esuberanze dei suoi, poi si vedrà.