Magliocca festeggia la proroga delle indagini. Biagio Lusini fece lo stesso e poi gli è andata malissimo

7 Aprile 2025 - 19:20

Queste cose (sulla carta) Magliocca, essendo avvocato ed avendo un avvocato di spicco che lo assiste, dovrebbe saperle bene. La proroga delle indagini, soprattutto dopo le parole dei dirigenti co-indagati, Marcello e Palmieri, pare più figlia di un approfondimento di nuove vicende che legata ad una difficoltà della procura a trovare riscontri per chiedere il rinvio a giudizio

CASERTA (g.g.) – L’ex presidente della provincia di Caserta, Giorgio Magliocca, ha pubblicato un post, che vedete all’inizio dell’articolo, in cui, con un po’ di soddisfatta spavalderia, di fatto affronta

la proroga delle indagini chiesta e ottenuta dalla procura di Santa Maria Capua Vetere relativamente al lavoro giudiziario che lo coinvolge da indagato insieme al noto imprenditore marcianisano, Cosimo Rosato, al dirigente dell’Ufficio tecnico provinciale, Gerardo Palmieri, al responsabile di un altro Ufficio Tecnico, quello di Pignataro, Baldo Marcello, all’imprenditore Gianpaolo Benedetti, in passato “socio in affari” nella gestione di appalti con Raffaele Pezzella, dominus delle commesse pubbliche nel casertano e sotto processo per corruzione e favoreggiamento al clan dei Casalesi, ad Alfonso Valente e altre persone.

Nel momento in cui Magliocca afferma che un non meglio identificato soggetto “[…] indicava febbraio“, si riferisce chiaramente a qualcosa di brutto che sarebbe potuto capitargli nel mese citato.

Rispondendo, poi, a Robert Panagrosso, l’estate scorsa ristorato da un incarico esterno emesso dalla Gisec per 24 mila euro (CLICCA E LEGGI), Magliocca ha ironizzato, prevedendo che, coloro che gli augurano il male, segnala l’ora ics nel mese di settembre oppure ottobre. Semplice il calcolo relativo ai sei mesi di proroga delle indagini.

A nostro avviso, Magliocca non ha calcolato il fatto che le proroghe delle indagini possono essere anche più di una, come avvenuto nel caso seguito dalla procura di Aversa Napoli Nord relativamente alla Lottizzazione Schiavone.

In quella circostanza, il fatto grosso è successo a conclusione della seconda proroga ed è consistito nell’arresto ai domiciliari dell’ex sindaco Biagio Lusini, dell’ex primo cittadino e vicesindaco in carica, Tommaso Barbato, del dirigente Gennaro Pitocchi e altri ancora.

Sia chiaro, noi non auguriamo a Giorgio Magliocca nessuna restrizione della libertà personale. Auspichiamo, per quello che abbiamo visto e raccontato in questi anni, un rinvio a giudizio a piede libero ed un giusto processo.

Però, anche per un fatto di scaramanzia, l’ex presidente della Provincia farebbe bene ad essere più prudente. Perché la richiesta di una proroga delle indagini può essere non legata ad una difficoltà di trovare quelle prove minime che servono per chiedere un rinvio a giudizio le quali, probabilmente, la procura ha già a disposizione, soprattutto dopo quanto dichiarato negli interrogatori da Baldo Marcello e Gerardo Palmieri.

Non è, quindi, una buona notizia la richiesta della proroga, probabilmente utile a lavorare in funzione di riscontri rispetto ad altre ipotesi di reato, rispetto alle quali non si può fare alcuna previsione sulle strategie della procura nel perimetro delle potenzialità cautelari di un’indagine preliminare