MARCIANISE. Bando di gara per assumere due avvocati scritto su misura. In piena campagna elettorale per due posti sperano in cento

1 Novembre 2025 - 16:09

Incredibile ma vero, è stato inserito nel citato bando il requisito di almeno dieci anni d’iscrizione nell’elenco dei Cassazionisti. In verità qualcuno dice che in un primo tempo dovevano essere venti gli anni. Cercheremo di capire come si sta evolvendo la situazione

MARCIANISE (G.G.) – Ci sono riunioni delle commissioni consiliari che producono echi e conseguenze. Accade raramente, per cui, quando succede, evidentemente si tratta di un fatto molto serio. In questi giorni siamo stati contattati da alcuni componenti della Prima Commissione, che ci hanno segnalato il caso del concorso per l’assunzione di due avvocati.

In poche parole, il Comune di Marcianise intende passare dal sistema degli affidamenti in stile global service a tre avvocati specializzati in diverse discipline alla creazione di un vero e proprio ufficio legale. Ovviamente, il fatto che si parli di un concorso nel pieno di una campagna elettorale non è né serio né elegante. E poi si sa come vanno queste cose: i concorsi vengono utilizzati il più delle volte come una sorta di carta moschicida, perché su due posti si fanno di solito 100-150 promesse che poi possono tradursi in voti elettorali.

Per cui è una cosa che non si fa: è eticamente scorretta. Detto ciò, abbiamo dato un’occhiata anche ai contenuti del bando e ci siamo accorti di un paio di situazioni davvero incredibili, che danno l’idea di una costruzione su misura a favore di qualcuno che evidentemente è già stato designato. Pensate un po’: uno dei requisiti richiesti è l’essere avvocato cassazionista da almeno dieci anni.

Ora, gli avvocati cassazionisti — quelli veri, non quelli che hanno ottenuto il titolo attraverso maneggi vari — non hanno certo bisogno di un posto al Comune di Marcianise. L’introduzione di questo requisito è, a dir poco, sospetta e sembra fatta apposta per favorire uno o due avvocati che possiedono proprio tale caratteristica. È profondamente iniquo, perché l’ufficio legale di un comune non ha nulla a che vedere con la Cassazione. Certo, le cause del comune possono anche arrivare in Cassazione, ma un avvocato regolarmente iscritto all’Ordine può tranquillamente rappresentare l’ente davanti ai giudici della Suprema Corte.

Detto ciò, a quanto pare — sempre secondo quanto riferito dalla Prima Commissione, presieduta da Antimo Rondello — inizialmente il requisito previsto era addirittura di vent’anni di iscrizione all’albo dei cassazionisti. Evidentemente, qualcuno aveva in mente di assumere un avvocato piuttosto attempato, forse desideroso di una vita più tranquilla rispetto a quella condotta finora, sia dal punto di vista professionale che economico.

Attorno a questa vicenda fioriscono molte voci, che vanno prese per quello che sono, ma che meritano comunque particolare attenzione, probabilmente anche per via della contiguità professionale di un paio di assessori rispetto alla funzione ricercata. Si parla, infatti, di un interesse specifico — e, fino a prova contraria, legittimo — da parte dell’avvocato Amarando e dell’avvocato Carmen Posillipo.

In tutto questo, ovviamente, il sindaco Trombetta assiste inerme alla situazione. Il bando è firmato da Fattore, il che già di per sé rappresenta un elemento di attenzione che fa drizzare le antenne. Bisogna capire fino a che punto la politica — e cioè elementi della Giunta e della maggioranza — intenda incidere su questo concorso.

Il grande assente, come al solito, colui che dovrebbe essere il garante della regolarità e della serietà del concorso, è sempre e comunque il sindaco Antonio Trombetta.