MARCIANISE. Cercasi azzeccagarbugli per parere pro-ricotta: per la legge il Genio civile ha pronunciato già verdetto negativo al Puc. E vi spieghiamo il perché.

22 Settembre 2022 - 20:07

Ritorniamo sull’argomento dopo il primo, lungo approfondimento, pubblicato qualche settimana fa. La novità è che qualcosa, a distanza di più di un anno, chiaramente fuori tempo massimo, sia partita verso gli Uffici tecnici della Regione Campania ma, a nostro avviso, l’articolo 89, commi 2 e 3 del Dpr 380/2001 parla chiaro.

MARCIANISE (g.g.) Qualche settimana fa, abbiamo dedicato un lungo articolo di approfondimento allo stato dei fatti, parlare di stato dell’arte sembra eccessivo, visto che nel Comune di Marcianise di arte di governo non se ne vede neppure l’ombra, del Piano urbanistico comunale o Puc, che dir si voglia.

Se CKIKKATE QUI, potrete leggere quel nostro articolo in cui suddividiamo l’intera, complicatissima procedura di approvazione in 10 momenti, tutti in comunicazione tra loro ma, allo stesso tempo, tutti strutturati con procedure che li distinguono l’uno dall’altro.

Eravamo arrivati alla descrizione di una delibera di giunta comunale, già piuttosto stagionata in verità, in quanto datata 26 luglio 2021, nella quale il collegio formato dal sindaco e dagli assessori (si fa per dire, perché Antonello Velardi non era presente, come quasi sempre accade), dava, in pratica, mandato alla struttura di Piano, cioè al professor Loreto Colombo e all’Ufficio pianificazione territoriale del Comune, di approntare e inviare tutti i documenti, previsti dalla legge, ad una serie di enti preposti, a partire da quelli da destinare all’Ufficio tecnico della Regione Campania, territorialmente rappresentato dalla sezione di Caserta del Genio civile.

Confessammo, in quell’articolo, di non essere riusciti a trovare altri documenti successivi a quella delibera di giunta, il cui testo potete consultare entrando nel link che riportiamo sopra.

A qualche settimana di distanza siamo riusciti a venire a capo di questa intricatissima matassa. Siamo già sicuri su come andrà a finire la storia: qualcuno si girerà dall’altra parte e farà finta che il Comune di Marcianise abbia ottemperato, seppur in grave ritardo, all’obbligo di dotarsi del parere obbligatorio del Genio civile su tutte le questioni e le implicazioni di carattere geomorfologico collegate alle aree interessate dalla classificazione o riclassificazione del Puc. Si inventeranno qualche cosa, perché se applicassero la legge, come si dovrebbe fare, senza se e senza ma, oggi, sul Puc adottato dalla giunta comunale di Marcianise graverebbe il pesantissimo diniego, il pesantissimo parere negativo dell’autorità regionale.

Lo possiamo sostenere perché abbiamo trovato qualche documento in più rispetto a quelli su cui abbiamo lavorato in occasione del primo articolo. Nei giorni successivi al 26 luglio 2021, dal Comune di Marcianise partì, effettivamente, qualche documento all’indirizzo dell’ufficio del Genio civile. Questo, con una nota a firma del geometra Vincenzo Siviero, datata 24 agosto, evidenziò la totale carenza della documentazione presentata e, con molta diligenza, indicò, in un ordinato elenco, tutto quello che il Comune di Marcianise avrebbe dovuto inviare al Genio civile per ottenerne il parere. Al protocollo del Comune di Marcianise, la comunicazione a firma del geologo Siviero è presente e reperibile.

Da quel 24 agosto, nulla è successo. Il Comune di Marcianise, l’amministrazione Velardi non ha mandato neppure un bigliettino di auguri al Genio civile di Caserta. Zero. Solo in questi ultimi giorni, cioè dopo che il caso è scoppiato anche grazie al nostro articolo, gli uffici comunali si sarebbero riattivati e avrebbero spedito al Genio civile dei documenti, riteniamo quelli richiesti il 24 agosto dell’anno scorso.

Ma perché sosteniamo che il parere del Genio civile va già considerato formalmente, ufficialmente negativo? Con la nostra consueta formuletta, diamo riscontro alla domanda con un “e mo’ ve lo diciamo subito”.

L’articolo 89 del Decreto del presidente della Repubblica n.380 del 2001, meglio noto come Testo unico dell’edilizia, recita testualmente al comma 1: “Tutti i Comuni nei quali sono applicabili le norme di cui alla presente sezione, devono richiedere il parere del competente Ufficio tecnico regionale sugli strumenti urbanistici generali e particolareggiati, prima della delibera di adozione, nonché sulle lottizzazioni convenzionate prima della delibera di approvazione”. Fin qui, noi ci eravamo anche arrivati, nel precedente articolo. Sennonché la Regione Campania, nel suo compendio che illustra l’intera procedura di approvazione di un Puc, non ha inserito, o lo ha inserito in maniera non chiara, il contenuto più importante dell’art.89, cioè quello previsto dai commi 2 e 3: “Il competente Ufficio tecnico regionale deve (deve, significa che è obbligatorio, non facoltativo, nota del direttore) pronunciarsi entro 60 giorni dal ricevimento della richiesta dell’amministrazione comunale”. Questo, per quanto riguarda il secondo comma. E ora passiamo al terzo: “In caso di mancato riscontro, entro il termine di cui al comma 2, il parere deve intendersi reso in senso negativo.

Ora, inutile cominciare a bizantineggiare con le parole, imbrogliando, come si suol dire, la lingua sul documento di innesco del termine di 60 giorni. Ciò perché, se si conta da fine luglio, cioè dal momento in cui il Comune di Marcianise ha inoltrato documenti sbagliati o documenti carenti al Genio civile, i 60 giorni scadrebbero a fine settembre 2021. Siccome, di fronte alla carenza appena detta, il Genio civile si è palesato con la nota del 24 agosto successivo, diciamo che il termine sia azzerato. Per cui la scadenza dei 60 giorni si è spostata da fine settembre al 24 ottobre 2021.

Vogliamo aprire una bancarella del torrone, non considerando neppure questo termine del 24 ottobre? Vogliamo fare 24 novembre, 24 dicembre, 24 gennaio 2022, 24 febbraio, 24 marzo e così via? Potete fare quello che vi pare; Velardi può anche modificare con un suo editto una legge dello Stato, cambiando il termine di 60 giorni. Non servirà a nulla. Perché se è vero, come è vero, che solo in questi giorni il Comune di Marcianise sta spedendo i documenti, è chiaro che sull’ente locale gravi la responsabilità della mancata trasmissione, a fronte di una comunicazione formale, protocollata, cioè quella del 24 agosto 2021 a firma del geologo Vincenzo Siviero che, tra le altre cose, ci dicono sia un funzionario di prim’ordine, integro, molto coscienzioso. Insomma, uno cha fa un po’ eccezione rispetto alla media del relativismo etico-amministrativo che impera nei vari uffici pubblici di Caserta e provincia.

Non c’è un solo elemento, un solo fatto che abbia potuto interrompere la decorrenza del termine di 60 giorni. Nel momento in cui il Comune di Marcianise non ha dato riscontro per più di un anno alla richiesta del Genio civile, si è macchiato della responsabilità di aver fatto trascorrere i 60 giorni non consentendo al Genio civile neppure di valutare la documentazione.

Questa è la realtà dei fatti. Poi, che subentri qualche azzeccagarbugli, sempre pronto a confezionare, ovviamente a pagamento, pareri pro veritate (ma quale veritate!), questo rappresenta un altro discorso. D’altronde, nelle stanze di questo Comune ne sono successe di tutti i colori, dal 2016 ad oggi. Bisognerebbe veramente scriverci un libro. Per cui è lecito aspettarsi di tutto.