MARCIANISE. Favorirono la latitanza di Letizia, Camillo Belforte e altri due a rischio processo
17 Aprile 2025 - 10:54

Accusati di aver garantito al 68enne rifugio, scheda telefonica e carte di credito per sfuggire all’arresto
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MARCIANISE – Avrebbero aiutato Giuseppe Letizia a sottrarsi all’arresto. È questa l’accusa che la Procura di Santa Maria Capua Vetere, sotto la direzione del pubblico ministero Giacomo Urbano, muove a tre persone: Camillo Belforte, 29 anni, Mario Franco Comune, 36 anni, di Casagiove, e Francesco Severi, 68 anni, di Marcianise.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Camillo Belforte -figlio di Benito Belforte, figura di spicco del clan omonimo – e Mario Franco Comune avrebbero stipulato fittiziamente un contratto di locazione per un’abitazione a San Nicola La Strada, trasformata in un rifugio sicuro per il latitante Letizia. Non solo: Camillo Belforte avrebbe messo a disposizione del ricercato due carte di credito intestate a società a lui riconducibili.
A completare il presunto sistema di favoreggiamento, anche il ruolo di Francesco Severi, che, secondo quanto ricostruito dalla Procura, si sarebbe intestato un’utenza telefonica poi consegnata a Letizia, contribuendo così ad eludere le ricerche delle forze dell’ordine.
L’indagine preliminare si è ora conclusa. I tre sono formalmente indagati per favoreggiamento personale e il pm Urbano sta valutando la richiesta di rinvio a giudizio.
Va ricordato che, come previsto dalla legge, gli imputati devono essere considerati innocenti fino a un’eventuale sentenza definitiva di condanna.