MARCIANISE. I 5 della maggioranza passano all’opposizione. Velardi non ha più i numeri. Ma sarebbe un grave errore andare dal notaio. Mozione di sfiducia davanti alla città

6 Settembre 2019 - 12:16

MARCIANISE(g.g.) Rispetto al nostro articolo del 23 luglio scorso (LEGGI QUI), in cui in esclusiva davamo notizia della formalizzazione di un documento a firma di 7 consiglieri comunali, i 5 del Pd più Galantuomo e Maria Di Lernia, qualcosa è successo, qualcosa si è modificato. Nulla di che per quanto riguarda il Pd, dato che già in quell’articolo noi affermavamo di credere molto poco alla tenuta dei 3 consiglieri del Pd Rondello, Guerriero e Gaglione, i quali si erano legati al sindaco Velardi personalmente e che con il sindaco Velardi avevano trattato in proprio, come dimostra quella visita domenicale che Rondello e il suo papà avevano reso al primo cittadino.

La novità è che pur essendosi defilata la Di Lernia, il gruppo dei consiglieri di maggioranza che da stamattina passano ufficialmente all’opposizione e che sulla carta deve essere formato da 3 persone, cioè la fecondiana Telia Frattolillo, da Laurenza

e dal “sopravvissuto” Galantuomo, si è arricchito della presenza e del contributo politico di Tommaso Acconcia e Luciano Buonanno.

Inutile dire che il Pd, dopo aver creato questa condizione per effetto del colpo di mano orchestrato da Matteo Renzi, dall’attuale neo ministro alla difesa Lorenzo Guerini (ve lo raccomandiamo, questo qui) e in loco dallo stesso Filippo Fecondo, dovrà provare a recuperare un minimo di presentabilità. E certamente non lo potrà fare se non produrrà, in tempi brevissimi, un verbale di assemblea della sezione cittadina in cui esprima con durezza la sua posizione rispetto a Rondello, Gaglione e Guerriero, che se il parametro è quello utilizzato a suo tempo al signor Mirabelli, altro che procedimento disciplinare, dovremmo andare addirittura davanti al plotone di esecuzione.

Comunque, al di la di queste amenità, 5 consiglieri che dalla maggioranza passano in minoranza, cambiano sostanzialmente i numeri. Aggiungendosi all’opposizione istituzionale, storica, formata da 9 consiglieri, si arriva ad un numero di 14. In pratica, Velardi i numeri non ce li ha più.

Ma sarebbe un grave errore, a nostro avviso, i cui motivi cercheremo di spiegare nelle prossime ore, andare dal notaio, dando l’idea di un’operazione fatta a tavolino e non di una doverosa azione democratica, finalizzata a liberare Marcianise dal malaffare che in questi 3 anni ha peggiorato la sua già non edificante reputazione con un sindaco che è andato lì solo per assumere, per sostituire un suo esercizio del potere agli esercizi tossici della potestà amministrativa che lo avevano preceduto.

Mai come in questo momento dunque, la crisi va politicizzata. Indipendentemente dalle “tarantelle” che Velardi metterà in scena in queste ore, i 14 devono firmare una mozione di sfiducia per “parlamentarizzare” la caduta del sindaco. Dovrà essere il consiglio a votare e ognuno dei suoi componenti dovrà assumersi la responsabilità di farlo, dopo aver partecipato ad un dibattito in cui, minuto per minuto, bisognerà raccontare le storie di malaffare che hanno connotato il disegno di questa amministrazione. Neanche nell’aula consiliare si dovrà fare. In piazza, invitando tutta la città. Per una volta, a viso aperto, assumendosi ognuno la responsabilità.

Solo in questo modo, Marcianie potrà inaugurare un’autentica fase di riscatto morale e politico.