MARCIANISE. Il lucido piano di morte di Mariopio Zarrillo. Ecco quando ha preso il porto d’armi e come si è mosso con la Beretta. Oggi i funerali
7 Settembre 2018 - 13:15
MARCIANISE (g.g.) – Se vogliamo stabilire una data di massima, intorno alla quale Mariopio Zarrillo ha deciso di togliersi la vita, questa potrebbe anche essere codificata come quella del 27 luglio, giorno in cui il profilo Facebook del ragazzo, già di per se non molto fertile, incurato, cessa completamente ogni forma di comunicazione e di interazione.
Certo, dopo ha deciso di andare in ferie 4/5 giorni, ma questo dato che molti è sorprendente, non lo è per tanti altri che conoscono certe patologie che poi se non sono correttamente diagnosticate e curate possono portare anche ad esiti infausti come quello toccato al giovane 21enne di Marcianise.
Il piano è stato messo a punto e realizzato con la lucidità tipica di chi ha perso ogni riferimento dalla realtà e soprattutto non riesce a riconoscere come malattia celebrale ciò che si sente addosso. Il porto d’armi per pratica sportiva è la strada più breve per poter comprare un’arma da fuoco, perchè è quello il metodo che Mariopio in tutta evidenza ha stabilito per morire. Lo farà con il piombo di una pistola. Il porto d’armi arriva 5 giorni prima della sua scomparsa e diventa il lascia passare per quella trasferta a Teano, nascosta alla madre alla quale dice di andare al Campania, dove, in una nota armeria, acquista la fatidica Beretta. Un porto d’armi sportivo ti permette di detenere un’arma solo nel tragitto che separa la tua abitazione dall’impianto sportivo dove quell’arma sarà utilizzata, cioè quasi sempre in un poligono di tiro.
Ma Mariopio ha fatto tutto quel giorno, quel pomeriggio. Se lo avessero fermato nel tragitto tra Teano e Marcianise avrebbe detto che lui l’arma l’aveva acquistata pochi minuti prima e che quindi doveva comunque portarla a casa. Già in questo contesto temporale è partito il piano finale. La pistola l’ha tenuta con se e, ripetiamo, il fatto che l’avesse comprata poche ore prima gli dava sempre la possibilità di una giustificazione difronte ad un carabinieri, un poliziotto o un finanziere che gli contestava la detenzione fuori dal perimetro casa-poligono di tiro.
Quando si è fermato l’ultima volta via San Francesco, Mariopio è rimasto in auto ancora qualche minuto. Presumibilmente con lucida freddezza ha caricato la Beretta, per poi uscire dalla C3 del padre, avvicinarsi a quella villa abbandonata che ben conosceva, scavalcare il cancello probabilmente chiuso e porre termine troppo, ma veramente troppo presto, alla sua vita appena sbocciata.
Verso le 15 di oggi il feretro di Mariopio Zarrillo arriverà al Duomo di Marcianise proveniente dall’istituto di medicina legale dell’ospedale civile di Caserta. La cerimonia funebre inizierà alle 16:30.