MARCIANISE. Lettera-bomba di Gennaro Spasiano: accuse gravissime a Velardi e non solo: sessismo, pedinamenti, spiate e ritorsioni

4 Gennaio 2022 - 13:25

In calce alla nostra premessa, il testo integrale di un testo contenente più di una notizia di reato, spedito anche alla Procura della Repubblica penale e a quella contabile

 

 

MARCIANISE (G.G.) – Si potrebbe tranquillamente affermare che la lettera d’addio del dirigente Gennaro Spasiano al Comune di Marcianise. che pubblichiamo integralmente in calce, sia un documento-bomba.
Noi non abbiamo cambiato idea su Spasiano solo perché, essendo entrato in disgrazia con il sindaco Velardi, ne è diventato un possente avversario.
La vita professionale dell’ingegnere Spasiano non ci ha convinti da quando lavorava nell’amministrazione provinciale e neppure nei primi anni in cui ha operato a Marcianise.
L’epilogo del suo rapporto con Velardi è stato, invece, interessante, perché è servito a noi a dimostrare non che Spasiano fosse diventato all’improvviso uno stinco di santo, ma che finanche lui, uno della vecchia guardia dei cosiddetti ingegneri capo di questa provincia, davanti alle pretese extra-razionali, gonfie di insidie penalmente rilevabili, ha dovuto rifiutare di realizzare certi atti che Velardi pretendeva che lui firmasse.
Per noi Spasiano è stato un parametro. Quello più evidente, più efficace, per consentirci di asseverare ciò che su Velardi noi scriviamo dal 2015, quando era ancora un potente e noi eravamo gli unici a osare, con grande sprezzo del pericolo, scrivere quelle cose.

Fatta questa premessa, è giusto che tale documento sviluppi la sua lunga struttura di argomentazioni senza interruzioni, chiose e considerazioni da parte nostra.
Anche perché riteniamo che il nostro pensiero su Velardi e sulle modalità largamente illegali che dominano Marcianise dal 2016, con la sola interruzione del periodo commissariale, lo abbiamo scritto, ribadito e argomentato finanche troppo.
Siccome la lettera di Spasiano, oltre al racconto di cose su cui ci siamo già espressi schierandoci e mettendoci la faccia, che dunque non possiamo far altro che sottoscrivere (con ampia possibilità di chi si sente toccato di utilizzare il nuovo termine di 90 giorni per presentare eventualmente una querela per diffamazione, a cui ci aggiungeremmo volentieri quale co-querelati insieme a Spasiano) contiene anche fatti nuovi, di cui non abbiamo cognizione diretta, la serietà, l’adesione intransigente ai principi del liberalismo ci impongono di dare la nostra piena disponibilità ad Antonello Velardi e al collega Riccardo Stravino, anche lui pesantemente chiamato in causa da Spasiano, di replicare con note che Casertace è pronta a pubblicare integralmente.

Ovviamente, se dovessimo, con le nostre verifiche, conviverci che anche la parte a noi sconosciuta delle denunce formulate in questo documento da Gennaro Spasiano, risponda a verità, la andremmo ad assimilare alle convinzioni che invece sottoscriviamo e di cui ci assumiamo la responsabilità anche al cospetto della magistratura, che a quel punto dovrebbe occuparsi di tante altre cose rispetto a quello di cui si è occupata fino ad oggi, dovendo esaminare il tir di prove documentali a discarico che noi porteremmo in udienza insieme ad una lista di testimoni di numero non inferiore a venti.
Leggete con attenzione, tenendo conto che qua dentro ci sono decine di notizie di reato. Ma Spasiano la faccia ce l’ha messa, perché tra i destinatari della lettera ci sono tutte le autorità, a partire dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, competente per territorio sulle cose di Marcianise, e dalla Procura della Corte dei Conti.