MARCIANISE. Scognamiglio se non si sveglia è pronto per una Rsa. Oggi Trombetta ama le liste civiche e i trasformisti, ma leggete cosa scriveva nel 2020 su di loro
10 Agosto 2024 - 16:44
La seduta del consiglio comunale dell’altra sera ha sancito ufficialmente la nascita di una nuova maggioranza formata da Zannini, Iodice/Scognamiglio-Zinzi. Piuttosto, non ce ne voglia la dottoressa, ma un consigliere regionale non vota dicendo sì al Bilancio “a malincuore” senza intervenire in aula e spiegare politicamente il senso della propria frase. Buon intervento di Peppe Tartaglione, che ha annunciato il suo passaggio all’opposizione fino a quando Trombetta non azzererà la giunta
MARCIANISE (g.g.) – Ultimamente abbiamo cominciato a dubitare intorno alla persistenza, al mantenimento di quelle doti di praticità, di pragmatismo, di cazzimma che in passato bene o male abbiamo sempre riconosciuto al simpatico Nicola Scognamiglio. Abbiamo saputo, infatti, che nei giorni scorsi Nicola Russo, ossia il consigliere comunale ribaltonista e zanniniano, passato dalla minoranza alla maggioranza per salvare la fascia tricolore del sindaco Tonino Trombetta, si sarebbe recato da Scognamiglio e dalla Iodice garantendo loro di non essere più un seguace del consigliere regionale di Mondragone in modo da far pensare ai coniugi che l’anno prossimo (se se, campacavallo) lui sarebbe pronto a votare Iodice e non Zannini alle elezioni regionali.
E così, stando a quanto abbiamo saputo, Nicola Russo avrebbe fatto anche con Zinzi, magari prefigurando a lui un voto a favore della Peccerillo o del candidato che Zinzi appoggerà alle prossime regionali. Manco a dirlo, però, ciò accadeva mentre Giovanni Zannini rilasciava agli amici di Gold Web Tv una comoda intervista in cui dimostrava di conoscere perfettamente la data in cui si sarebbe tenuto il consiglio comunale di Marcianise e guarda un po’, ero molto ben informato che quel consiglio avrebbe dovuto esprimere il voto decisivo per la sua sopravvivenza al bilancio consolidato 2023.
Per
Sempre nella stessa intervista con quell’aria un po’ tra boss delle cerimonie e un Andreotti dei poveri che la sa lunga su tutto senza volerlo mostrare, affermava che, se lui fosse stato nei panni di Nicola Russo, avrebbe votato a favore dell’approvazione del bilancio in quanto, così ha detto Zannini, “Tonino Trombetta è una brava persona”.
Ora, agli esegeti del linguaggio di chi esercita dei poteri anche di tipo extra politico, lasciamo la facile interpretazione del significato di queste parole che indicano sicumera ma anche una mentalità, quella di chi sa e si sente molto più di un leader politico, molto più di un comandante, ma di uno che si sente (omissis).
Manco a dirlo Nicola Russo ha votato esattamente come Zannini aveva auspicato, cioè a favore del bilancio.
Dunque, i primi giorni immediatamente successivi alla pausa estiva saranno decisivi anche per capire quale sarà la posizione di Nicola Scognamiglio e di sua moglie Maria Luigia Iodice, la quale, francamente – ce lo conceda perché è detto con il massimo rispetto – avrebbe pure potuto evitare di passare sotto alle forche caudine quando al momento del voto si è lasciata andare ad una frase tra l’amaro e l’impotente del tipo “voto a malincuore” o qualcosa di molto simile concettualmente.
Un consigliere regionale infatti può affermare una cosa del genere senza prendere il microfono in mano provandola almeno a riempire di significato politico, soprattutto quando questo consigliere regionale è stato il principale motivo per il quale Antonio Trombetta, per gli amici Tonino, è diventato sindaco di Marcianise.
E nel momento in cui Trombetta molla al suo destino la Iodice sviluppando un atto di irriconoscenza argomentato politicamente, a differenza di quello che Trombetta fa quando addita come cretineria la storia del narciso che si specchia e si compiace di quella bellezza della fascia tricolore. Questo è il principale motivo che ci fa individuare nella fatua vanità narcisistica il motivo debole, il pensiero debole che induce Trombetta ad attuare tutti questi magheggi, pur di rinnovare ogni mattina il rito della sua vestizione che, poi, come ha detto, non a torto Pinuccio Moretta, si concretizza in una serie impressionante di nastri tagliati, il più delle volte non per fatti che si vanno a chiudere e da quel momento preciso vengono messi a disposizione della città e dei cittadini, ma riguardano cantieri che si aprono e che non si sa se e quando saranno chiusi. E allora, se non è fatua vanità questa…
Il fatto politico, e scusate se ci ripetiamo, è che il consiglio comunale dell’altra sera, come giustamente e lucidamente affermato da uno sceriffo, al secolo Peppe Tartaglione, che con l’età diventa sempre più saggio, è rappresentato dalla nascita formale e sostanziale di una nuova maggioranza, quella formata da Zannini, Scognamiglio-Iodice e Gianpiero Zinzi, con Pasquale Salzillo vero regista.
Sappiamo che questa affermazione non piacerà né a Scognamiglio né a Zinzi ma i fatti sono fatti e le chiacchiere stanno a zero.
I fatti, nei numeri attraverso cui è avvenuta l’approvazione decisiva e dirimente per la sopravvivenza di questa amministrazione comunale del bilancio consuntivo, parlano da sé e non hanno bisogno di tante spiegazioni e di precisazione.
Merita una citazione la chicca offerta all’attenzione e anche al sorriso sardonico di molti consiglieri da Lina Tartaglione, la quale ha realmente ammutolito il sindaco Trombetta. Abilmente la Tartaglione ha atteso che Trombetta difendesse, definendolo una sorta di movimentismo utile alle sorti della città, quello che è invece un ribaltone a tutti gli effetti ossia il passaggio in maggioranza di consiglieri eletti per rappresentare la minoranza democratica di Marcianise.
Trombetta ha dunque difeso come fatto utile, come propulsore di attività di governo positiva per la comunità il proliferare delle liste civiche.
La Tartaglione si è alzata e ha letto un post pubblicato proprio da Antonio Trombetta nell’anno 2020 e in cui l’attuale sindaco bollava di infamia quelle liste civiche nate proprio per agevolare le pratiche trasformiste, vero veleno della democrazia, valorizzando contestualmente i vecchi partiti di un tempo nei quali vigeva una disciplina e in cui si veniva sbattuti fuori nel caso in cui si saltava da un carro ad un altro.
Beh, questa è stata l’ultima prova, che ai nostri occhi non era necessaria, per consentire ai marcianisani di capire con quale sindaco abbiano a che fare.
Per carità una persona normale, per il momento senza scheletri nell’armadio, che farebbe comunque di tutto, come, infatti, già sta facendo, pur di tenersi attaccato alla poltrona con la colla ad alta presa e pur di non rinunciare a quella indicibile felicità che lo attraversa quando si guarda allo specchio.