MARCIANISE. Vediamo che succede: il sindaco Velardi si è scelto da solo col 110 il tecnico per l’Urbanistica. Ora Giacco gli firma la sanatoria (illegale) per l’abuso edilizio della sua casa?

4 Marzo 2021 - 08:36

D’altronde, si tratta di una materia che riguarda le competenze del neo dirigente. A questo punto vediamo se l’amministrazione comunale, nella eccentrica idea che ha della legalità, ci offrirà questo ulteriore saggio di rigore e di rispetto delle istituzioni

 

MARCIANISE – (g.g.)  Francesco Giacco ha un curriculum fatto di ordinata e composta professionalità che contiene indiscutibili requisiti per esercitare la funzione di dirigente in un comune o in enti locali assimilabili.

Il curriculum allargato e criptato di Francesco Giacco contiene invece ed inolte, anche il racconto di qualche significativa vicissitudine giudiziaria, legata ad accuse, formulate dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Nola, finite in un processo per reati direttamente attinenti alla funzione dirigenziale da lui svolta nel comune di San Giuseppe Vesuviano.

Siamo d’accordo su questo status? C’è qualcuno che può contestare l’oggettività di queste due caratteristiche curriculari, la prima fondamentale, la seconda, comunque, interessante? Per usare le vecchie formule matrimoniali, se c’è qualcuno, si faccia avanti o taccia per sempre, perchè noi siamo comunque disposti a confrontare le nostre idee, le nostre impostazioni, le nostre considerazioni con chi da queste dissente. 

Non si può prescindere, però, da una corretta e prioritaria declinazione della prima caratteristica, cioè quella relativa alla totale legittimità della funzione svolta da Francesco Giacco al vertice di uno dei settori più delicati dell’amministrazione attiva del comune di Marcianise, che mette insieme la delega all’Urbanistica e quella del Suap che sta per Sportello unico per le attività produttive.

Il fatto che Francesco Giacco sia stato o sia ancora sotto processo perchè a suo tempo dei magistrati inquirenti e un giudice per le udienze preliminari ritennero che esistessero gli elementi per farlo condannare, non inficia assolutamente la superiore cifra della prima caratteristica curriculare.

Ergo: l’assunzione di Francesco Giacco, con gli strumenti messi a disposizione dall’articolo 110 del Testo Unico degli Enti Locali, 267 dell’1 agosto 2000 è evidentemente legale, legittima e indiscutibile, almeno in prima battuta. Ciò perchè la prima caratteristica del suo curriculum attiene, anzi è sostanza della legalità e della legittimità del ruolo che da qualche tempo sta svolgendo, mentre la seconda caratteristica, quella criptata ma comunque esistente, può attenere al massimo alla sfera dell’opportunità che investe la potestà della politica e, nel caso specifico di un sindaco di avvalersi liberamente o di non avvalersi liberamente di un tecnico, il quale è sotto processo per presunti reati compiuti dentro all’esercizio del proprio lavoro.

Ora, ricapitoliamo un attimo quello che i nostri lettori più attenti ben conoscono, dato che di questo articolo 110, CasertaCe tratta ad ogni piè sospinto: l‘articolo 39, comma 6 del regolamento sull’ordinamento degli uffici e delle funzioni del comune di Marcianise, sancisce  che la commissione giudicatrice debba essere presieduta dal segretario comunale che nel caso specifico è un segretario generale, e formata da due altri componenti, esperti nella materia di cui il nuovo dirigente dovrà occuparsi.

Questa commissione compie una prima selezione lavorando evidentemente sui curricula, naturalmente su quelli ufficiali e non sulle parti criptate com’è quella di cui abbiamo appena fatto cenno, per quel che riguarda Francesco Giacco. Da questo lavoro dei commissari giudicatori, viene fuori una scrematura dell’elenco dei richiedenti fino ad un massimo di 5 professionisti che potremmo definire, siamo in periodo sanremese, i finalisti.

I colloqui successivi, come dettagliatamente prevede il comma 5 del già citato articolo 39, che pubblichiamo integralmente in calce a questo articolo, sono dei faccia a faccia tra ognuno di questi e il sindaco il quale, a suo insindacabile giudizio, produce la decisione definitiva e sceglie il dirigente nei comuni in cui tali figure sono previste, ed è il caso di Marcianise, o un facente funzioni, un capo ripartizione nei comuni più piccoli.

Questo cosa vuol dire? Che il contratto a tempo determinato firmato dal prescelto è, com’è scritto del resto ancora una volta testualmente sia nell’articolo 110 del Tuel che nell’articolo 39 del Regolamento, intimamente connesso, in pratica, vive o muore, legando il proprio destino a quello del sindaco, il quale, non a caso, viene definito dal comma 8 del già citato articolo 39 del Regolamento degli uffici e dei servizi del comune di Marcianise “conferente” l’incarico in questione.

In poche parole, esiste una sorta di cordone ombelicale: tu lavori grazie alla mia scelta, resti in carica per un tempo determinato, non costituito però da un intervallo di 6 mesi, di un anno, di due anni, ma dal periodo in cui io, sindaco, rimarrò in carica. Si tratta di una forma evidente di contratto di staff. La legge stabilisce dei limiti ma dà la possibilità ai sindaci di utilizzare dei tecnici di propria fiducia, scelti direttamente, ma ripetiamo ancora una volta, in carica fino a quando in carica rimarrà il conferente della funzione.

Abbiamo fatto un riassunto della normativa che il 110 delega in parte, una volta stabiliti i principi, ai regolamenti comunali. Questi approcci didascalici sono determinati dalla nostra necessità di evitare un giochino tipico dei politici marpioni che affollano le stanze del potere, sempre pronti a buttarla in caciara, a confondere le tracce, allontanandole dal dettato normativo.

A Marcianise questo vale ancor di più, visto e considerato che il sindaco Antonello Velardi ha dato già ampia prova di avere un rapporto con il concetto di legalità molto personale, al punto da essere coinvolto in diverse inchieste giudiziarie, una delle quali in dirittura d’arrivo con la presumibile richiesta di rinvio a giudizio, reati di truffa e falso in concorso, per la storiaccia dei falsi permessi legati al rapporto professionale tra il sindaco e l’azienda editrice de Il Mattino che, non a caso, l’ha licenziato.

Se questo sindaco, con le sue caratteristiche appena enunciate, ha scelto monocraticamente, con il potere conferitogli indubbiamente dalla legge, l’ingegnere Francesco Giacco, come nuovo dirigente dell’Urbanistica, potrà mai questo ingegnere Giacco entrato nei ranghi nel comune di Marcianise, grazie all’articolo 110 del Tuel, grazie all’applicazione dell’articolo 39 del Regolamento degli uffici, e, a nostro avviso, come conseguenza di un ragionamento a monte, di un lavoro preparatorio che già aveva definito molto o tutto prima dell’innesco della procedura ai sensi dell’articolo 110, pronunciarsi sulla richiesta di sanatoria per le parti abusive della sua abitazione che un sindaco reo confesso, il quale pare che nutra delle certezze su un’archiviazione da parte della procura di Santa Maria Capua Vetere che a noi invece non risulta?

Come funzionerebbe la cosa? Io, sindaco Velardi, scelgo con insindacabile decisione monocratica, un dirigente che grazie a questa mia scelta va a ricoprire una funzione di prestigio e fortemente remunerata e poi quello stesso dirigente mi firma una sanatoria che, come abbiamo già scritto più volte, ma soprattutto in un’occasione (CLIKKA QUI PER LEGGERE IL NOSTRO ARTICOLO) sarebbe, allo stato delle cose, assolutamente illegale?

 

QUI SOTTO IL COMMA 5 DELL’ARTICOLO 39 DEL REGOLAMENTO DEGLI UFFICI E DEI SERVIZI DEL COMUNE DI MARCIANISE