Marito uccide la moglie che sta per lasciarlo. Parla l’avvocato del primo grado: “Iniziai il processo…”

20 Settembre 2024 - 09:05

SAN FELICE A CANCELLO – È stata una vicenda tragica, la morte di Maria Tedesco l’11 novembre del 2020, uccisa dal marito, Michele Marotta, da qualche ora una vicenda chiusa definitivamente dopo l’annullamento della sentenza di condanna all’ergastolo da parte della corte di Cassazione, emessa dalla Corte di assise di appello di Napoli il 27 settembre di un anno fa e che torna alla pena di primo grado di 26 anni e sei mesi.

E a seguire in primo grado non fu l’attuale avvocato di Marotta, Dario Vannetiello, bensì la legale sanfeliciana Rosa Piscitelli, giovane avvocata ai tempi della vicenda.

A parlarne è la stessa legale: “Al signor Marotta auguro l’inizio di un percorso di riabilitazione che un giorno possa portarlo al ritorno in società”.

Sulla vicenda giudiziaria, chiusasi in pratica come nel primo grado, ovvero con la pena per la quale l’avvocato Piscitelli aveva lavorato, evitando l’ergastolo, la professionista ha sentito soddisfazione nel leggere l’annullamento dell’ergastolo perché “ha dimostrato comunque la bontà, la correttezza della tesi che, da giovane legale al primo processo di tale gravità, portai dinanzi alla corte d’Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere”.

Marotta poi decise di cambiare legale, lasciando lo studio Izzo-Piscitelli per il processo di Appello, chiusosi con la pena massima, l’ergastolo.

La vicenda si è conclusa in Cassazione perché l’impugnazione del Pubblico ministero, accolta in Appello, avrebbe dovuto essere dichiarata inammissibile perché il pubblico ministero non avrebbe potuto impugnare la sentenza emessa in primo grado nel punto in cui riteneva equivalenti le attenuanti generiche con le aggravanti contestate.

La ragione della violenza risiedeva nella volontà della donna di interrompere la relazione per essersi innamorata di un altro uomo.