Mazzette targate Sma-Regione Campania. ECCO chi è l’ex Consigliere Regionale arrestato

20 Febbraio 2023 - 11:57

CASERTA – Emerge qualche particolare in più sull’ordinanza, emessa dal Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo partenopeo, eseguita stamattina dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale, naturalmente sempre di Napoli, e che rappresenta la prima svolta di un indagine, realizzata, proprio dalla fiamme gialle partenopee sotto il coordinamento della Procura.

Ricordiamo che i fatti riguardano la Sma, società della Regione Campania che negli ultimi 30 anni è stata costantemente al centro delle polemiche e anche delle inchieste giudiziarie, a partire da quando si occupa, come propria competenza, di coordinare e di organizzare squadre anti incendio.

Tra i cinque arrestati (clicca e leggi) l’ex consigliere regionale Luciano Passariello, al tempo dell’indagine appartenente al gruppo di Fratelli D’Italia, di un partito che arrivava al massimo al 4% e che sui territori raccattava quel che poteva. Passariello si candidò, senza ottenere le elezioni, alle Politiche del 4 marzo 2018 e il suo nome era già noto come terminale di alcune indagini, tra cui la più importante riguardava proprio casi di presunta corruzione negli appalti Sma rispetto ai quali Passariello avrebbe ricevuto finanziamenti illegali per la sua campagna elettorale.

Passariello era entrato in consiglio regionale nel 2015, raccogliendo nella circoscrizione di Napoli e Provincia, poco più di 8300 preferenze personali nella lista di Fratelli D’Italia.

La vicenda dello Sma dimostra un trasversalismo che arrivava da lontano. Il nome di Luciano Passariello, come ben sanno i lettori di CasertaCe, ci riporta ai tempi della camorra imperante, quella che sparava e uccideva con agghiacciante puntualità. Più di una volta, infatti, abbiamo trattato l’episodio dell’omicidio di Vincenzo Passariello nel 1998 avvenuto nella zona di San Clemente di Caserta e secondo i processi che hanno portato al pronunciamento di durissime condanne,(anche all’ergastolo in primo grado e poi a 30 anni definitivi per un altro omicidio, quello del maddalonese Angelo Cortese), dell’ormai ex imprenditore appartenente al clan Belforte, il marcianisano Angelo Grillo. Proprio da quest’ultimo, nella dinamica lucrosissima degli appalti della sanità casertana nel settore delle pulizie, sarebbe partita la richiesta di far ammazzare Vincenzo Passariello, al tempo suo concorrente, nella corsa all’accaparramento di uno di questi appalti. Un delitto in cui ebbe un ruolo importante, essendosi consumato nel perimetro della città di Caserta, l’allora capozona del clan Belforte nella città capoluogo, Antonio Della Ventura detto o’ coniglio.