AVERSA ALLE ELEZIONI. Mentre il sindaco lancia la strategia della “seggiolella rossa”(VIDEO), Graziano, Villano, Zannini &Co. lo hanno già fatto fuori e pensano a Francesco Matacena

31 Agosto 2023 - 11:12

In effetti i tre caporioni lo confermerebbero volentieri, perché uno che permette loro di fare tutto quel hanno che hanno fatto in questi anni non lo troveranno mai. Ma siccome sanno che di fronte a un centrodestra unito l’uscente perderebbe di sicuro, guardano altrove e ne hanno già parlato tra di loro e con qualche componente politica del centrosinistra

AVERSA (G.G.) – Rimaniamo convinti, anche alla luce di questo buffo video che il sindaco di Aversa ha postato, preannunciando una sorta di programma di ascolto della sediolina rossa in ogni angolo dei quartieri popolari della città, che uno meglio di questo i vari Stefano Graziano, Giovanni Zannini, Marco Villano, Giovanni Innocenti e compagnia, non lo troverebbero.

Uno che non è letteralmente in grado di interagire e, dunque, anche interferire, con i processi dell’economia locale che, ad Aversa, si sviluppa solo e solamente un’idea del mattone esattamente corrispondente a quella che Francesco Rosi – attenzione, da sinistra – raccontò nel suo film “Le mani sulla città”, uscito nel 1963 quale denuncia perentoria, politica, indubbiamente faziosa ma anche fondata su tanti elementi di verità indiscutibile, delle mani sporche di cemento della politica democristiana di allora.

Il problema è che il sindaco della “seggiolella rossa” ritiene che i voti si facciano ascoltando uno per uno i residenti dei quartieri popolari, non sapendo che queste cose le fanno bene altri soggetti, che so, un Armando Lama, zio diretto e padre putativo di Olga Diana, consigliera comunale che Giovanni Zannini ha voluto vicepresidente della Provincia e che oggi lo stesso Zannini vede fidanzata con l’aspirante sindaco di Caserta Emiliano Casale, fregandosi letteralmente le mani con l’idea di diventare anche nel capoluogo, dove svolge una funzione complementare rispetto agli equilibri politici, un fattore determinante.

Graziano e Zannini lo ricandiderebbero volentieri perché sanno bene che un’altra qualsiasi persona, attinta dall’elenco telefonico di Aversa, non gli permetterebbe di fare tutto quello che hanno fatto in questi anni.

Siccome però, a differenza dell’attuale sindaco, loro sono dei marpioni e i voti li sanno contare come nessuno, hanno paura che un soggetto che posta un video come questo in alto, possa essere pesantemente bocciato dalla città, soprattutto se dall’altra parte, cioè nel centrodestra, riuscissero a trovare un punto di unità, tutt’altro che scontato però.

E allora si premuniscono. Il nome girato nelle scorse settimane è stato quello di Sergio Di Meo. Un abboccamento tra lui e il suo amico Graziano c’è stato.

Ma l’operazione, con ogni probabilità, non si farà, e lo stesso Di Meo ci ha garantito che lui ancora oggi si sente un uomo di centrodestra.

La maggioranza del ribaltone sta facendo il punto della situazione in questi giorni. Marco Villano ha incontrato, infatti, sia i co-ribaltonisti zanniniani che qualche esponente co-ribaltonista dei Cinque Stelle.

E da queste riunioni è uscito con la convinzione ancor più rafforzata che il sindaco attuale non potrà essere confermato quale player principale della coalizione di centrosinistra.

Esaurito il tentativo con Sergio Di Meo, il nome che Villano ha fatto agli alleati è quello dell’attuale presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti afferenti al foro di Aversa-Napoli Nord, Francesco Matacena.

Naturalmente se Villano lo ha fatto è perché Matacena ha dato una disponibilità di massima.

Dunque si tratta di una situazione tutta in evoluzione che andrà seguita passo passo