MONDO ASI. Determina revocata e spacchettata. Le acque reflue della Pignetti: dalla Terra dei Fuochi alla Terra dei Fiori
24 Giugno 2019 - 19:18
CASERTA (g.g.) – Badano al sodo all’Asi di Caserta. Luogo di altissima professionalità, popolato da produttori di ingegni non comuni. Tanto concentrati sulla missione salvifica che il Consorzio si sente divinamente investito per redimere questo territorio malato da tralasciare finanche l’adesione alla grammatica ufficiale.
Non hanno tempo da perdere Raffaela Pignetti e il suo formidabile staff di dirigenti. Non hanno tempo da perdere con facezie, Totò le avrebbe chiamate pinzillacchere, com’è senz’altro quella che sta lì a spaccare il capello, affermando la regola oziosa e produttrice di sbadigli che discrimina la preposizione semplice “a” dalla terza persona singolare del verbo ausiliario avere, ” ha”.
C’è da scrivere la storia, c’è da vincere la guerra totale contro il veleno che ammorba l’aria di questa provincia, che la presidente
E allora al signor Tramontana, che dalla firma in determina si deduce sia un ingegnere, sessano, ci dicono, hanno lasciato solamente i libri di matematica, di fisica e di chimica già in prima elementare, proibendogli severamente la lettura dei manuali della lingua italiana.
“Il ministero degli Interni ha invitato questo consorzio ha presentare“. Era talmente emozionato il ministero degli Interni nell’invitare l’Asi di Caserta a risolvere una volta e per tutte la questione Terra dei Fuochi, d’aver pensato che l’utilizzo del verbo avere rappresentasse il modo migliore per dare l’idea di un qualcosa di totalizzante, che, per l’appunto, si ha, si possiede. Tramontana, abituato con la tavola di Mendeleev, o quella degli elementi, che dir si voglia, ha pensato che quello fosse un nuovo agente chimico e che dunque non servisse più spendere 150 mila euro per presidiare in quattro punti la provincia di Caserta, con l’utilizzo di modernissimi apparati di videosorveglianza, ma fosse sufficiente la sola applicazione di quella nuova formula scientifica, consistente in una modalità innovativa attraverso l’imposizione delle mani di uno dei tanti paragnosti e figli di paragnosti che ronzano nell’ufficio. Una sorta di rito vodoo con cui la merda della fognature, gli scarichi industriali si auto-purifica, senza la necessità di ricorrere ai trattamenti previsti da una legge ormai obsoleta e superata.
Ecco perché è stata revocata la gara per attribuire il servizio di supporto specialistico al progetto di monitoraggio, frutto di uno studio di fattibilità uscito dalla matita di un altro genio del Consorzio Asi, l’ingegnere Nicola Vitelli da Casapulla, indagato con la Pignetti nell’inchiesta in cui la Procura di Santa Maria Capua Vetere dimostra la sua ignoranza nell’incapacità di capire che quelle leggi ambientali sullo sversamento dei liquami industriali sono ormai obsolete e che il trattamento “ha presentare…” è quello vincente per rendere tutti gli scarichi, a partire da quello Tarì, puliti, rigeneranti e in grado di realizzare il sogno della Terra dei Fiori.
Se leggete questa determina e la collegate agli eventi di queste ultime ore (LEGGI QUI) vi scompiscierete dalle risate, perché c’è da parte dell’Asi la volontà di erogare danaro pubblico per realizzare ciò che viene violato dalla stessa Asi, come dimostra l’inchiesta della Procura.
A guardar bene il seguito cronologico di questa determina vediamo che, improvvisamente, ne compare un’altra con la quale la necessità di un super consulente ricompare. Accuratamente tenuta sotto la soglia dei 40 mila euro, l’incarico viene dato all’ingegnere Ernesto Sorvillo, fratello dell’ex sindaco di Sparanise, con un passato da assessore tecnico a Casapulla, finito nel registro degli indagati nella vicenda degli appalti in questo comune. Insomma, la determina del novembre scorso, revocata il 5 giugno, cioè 20 giorni fa, avrebbe reso obbligatoria un avviso pubblico, con procedura di gara, per questo servizio di consulenza.
Due settimane dopo, lo stesso servizio, o parte dello stesso servizio, viene affidato a un professionista dal “piccolo chimico”, l’ingegnere Tramontana.
Non è che c’entra la lottizzazione politica? Scusi, onorevole Stefano Graziano, visto che lei rompe le scatole a destra e sinistra, ritenendo, nonostante conosca il sottoscritto da 15 anni almeno, che io mi faccia dettare la linea da qualcuno, oppure che possa emendare, paludare le mie convinzioni perché me lo chiede una persona amica? Bisogna affrontare la situazione mostrando un’attitudine all’analisi letterale dei fatti.
Lei sostiene che il sottoscritto la coinvolga in fatti di cui lei non si occupa assolutamente. Ma il metodo dello spacchettamento, dello spezzatino, il metodo del controllo degli incarichi attraverso il sistema sottosoglia, appartiene alla filosofia dei liberi docenti o dei liberi pensatori oppure a quella di formidabili interpreti della politica politicante, di cui lei rappresenta una punta di diamante?
Invece di girare a far telefonate inutili, ci metta per iscritto una sua risposta e confrontiamoci, utilizzando scienza e conoscenza dei fatti. Questo è un luogo di libertà e democrazia, amiamo il confronto diretto. E nemmeno una sillaba le sarebbe censurata. Poi, se vuole confrontarsi con il sottoscritto in una pubblica piazza, davanti a qualche rappresentate del popolo sovrano, anche questa è una soluzione che potrebbe risultare utile alla reciproca comprensione.