MONDRAGONE. Morto giovanissimo in bici, condanna con pena sospesa per il centauro che lo investì. La famiglia: “Sentenza inaccettabile”
16 Febbraio 2020 - 16:00
MONDRAGONE (Maria Assunta Cavallo) – Era un pomeriggio del 14 Agosto del 2018 quando Cosimo Sarnataro uscì in sella alla su bici per recarsi al supermercato. Quella passeggiata lungo le strade del centro cittadino fu l’ultimo battito di vita per il giovane.
Cosimo si stava immettendo sul Viale Margherita quando una moto modello Yamaha guidata dal 28 enne Daniele Rivetti, lo investì in pieno senza lasciargli scampo. Inutili furono i tentativi degli operatori del 118 per cercare di strappare il giovane dalla morte. A due anni dal tragico evento, il centauro Daniele Rivetti è stato condannato per omicidio stradale ad un anno e 4 mesi di carcere con pena sospesa. Le sentenze vanno rispettate sicuramente ma per la famiglia di Cosimo si tratta di una sentenza inaccettabile. Il proprio figlio non potrà mai più passeggiare, servire la Santa Messa come era solito fare, innamorarsi e cantare davanti ad una webcam per far conoscere agli altri la sua passione per la musica.
Tutte le polemiche mosse dai soliti detrattori della onesta informazione, attorno ad una vicenda tragica, lasciano il tempo che trovano perché laddove c’è un condannato, anche se con pena sospesa ed una vittima, la verità non può essere travisata.