ESCLUSIVA 17:10. NICOLA SCHIAVONE, storiche dichiarazioni sulla politica: “Vi racconto di Sandro De Franciscis, Nicola Cosentino, Nicola Ferraro e di quelle elezioni provinciali”
4 Dicembre 2018 - 17:10
CASAL DI PRINCIPE (Tina Palomba) – Nelle recenti dichiarazioni del collaboratore di giustizia Nicola Schiavone su Nicola Cosentino, depositate dai pm della Dda di Napoli Fabrizio Vanorio e Alessandro D’Alessio, vengono svelati diversi intrecci politici degli ultimi 15 anni di diverse elezioni amministrative e provinciali che coinvolgono altri personaggi insospettabili. Da Schiavone viene chiarito anche come il poter del clan dei Casalesi abbia influito su molte candidature politiche.
Il pentito Schiavone jr racconta: “Dopo l’arresto di mio padre (Sandokan, ndr) ho cominciato ad assumere una posizione di reggenza ed ho gestito questo rapporto che possiamo definire di interlocuzione politica. Per il centro-destra il nostro referente era Nicola Cosentino, mentre per il centro-sinistra il nostro interlocutore politico era Nicola Ferraro. Di certe vicende ne ho conoscenza diretta, come ad esempio per le elezioni provinciali del 2006/2007 (sulle
Schiavone junior su questo punto, raccontando ogni particolare della competizione elettorale del 2005, afferma inoltre: “In sostanza la competizione fu espressione di uno scontro di potere economico, più che politico, tra i citati Cosentino e Ferraro, i quali, come da me già anticipato, erano avversari e concorrenti nel settore della gestione dei rifiuti: Ferraro in prima persona con le sue imprese, Cosentino come socio occulto con i fratelli Orsi nella società mista Eco 4. Questa contrapposizione generò uno scontro politico a tutto campo che si tradusse nella competizione delle provinciali tra Cosentino e De Franciscis”.
A questo punto Nicola Schiavone parla di un vertice politico-camorristico avvenuto con Nicola Ferraro presso il ristorante ‘Tre Bastoni’ dove era presente anche Sebastiano Ferraro: “Durante la cena Nicola Ferraro mi disse testualmente ‘vuoi vedere come vinco contro ‘ o merican (soprannome di Cosentino, ndr)? Ho io il candidato giusto’ e mi fece il nome di De Franciscis, un professore molto noto in provincia di Caserta che aveva l’appoggio degli ambienti ecclesiastici . Questo nome, mi disse Ferraro, avrebbe messo in difficoltà Cosentino. Ed in effetti ebbe ragione, perché poi De Franciscis vinse”.
A questo punto il clan si dovette schierare con il carro vincente. Il collaboratore di giustizia, figlio di Sandokan, precisa nelle sue confessioni con i pubblici ministeri anche questo punto cruciale. “Voi mi domandate a questo punto come si schierò il clan in questa contrapposizione, ed io vi rispondo che per noi l’importante era garantire i nostri affari, per cui la miglior strategia era quella di garantirsi uno spazio di manovra di entrambi gli schieramenti . Le cose andarono in questo modo: noi non potevamo abbandonare Cosentino, anche perchè avevamo un nostro candidato come espressione del clan, l’avvocato Marcello Schiavone, per il centro-destra, e Marcello Rotondi per l’altra coalizione di centro-sinistra . Nel frattempo per garantire il rapporto con Nicola Ferraro appoggiammo anche i candidati delle liste che appoggivano De Franciscis e allo stesso modo si comportarono anche gli Zagaria che avevano rapporti con Cosentino e con Ferraro tramite Franco Zagaria. I Russo rimasero fedeli a Nicola Cosentino. A questo punto per le elezioni provinciali si incrinò il rapporto con Cosentino, il quale però ottenne il nostro avallo per la sponsorizzazione per elezione a Casal di Principe di Cipriano Cristiano“.