Noto imprenditore casertano delle scarpe condannato per aver fatto fallire la sua società
21 Agosto 2025 - 18:43

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SANTA MARIA A VICO – La Corte di Cassazione ha parzialmente accolto il ricorso presentato da Ciro Signoriello, un imprenditore di Santa Maria a Vico condannato per bancarotta fraudolenta. Signoriello, amministratore unico della società calzaturiera SIAC s.r.l. fallita nel 2012, era stato condannato a due anni di reclusione per aver distratto beni aziendali per un valore significativo.
I giudici della Quinta Sezione Penale hanno confermato la condanna ma hanno annullato la parte della sentenza che negava la sospensione condizionale della pena, rinviando il caso a una nuova sezione della Corte d’Appello di Napoli per un nuovo esame su questo specifico punto. La Corte ha ritenuto infondate le prime due doglianze dell’imputato relative all’elemento oggettivo e psicologico del reato, osservando che la mancanza di 52 beni aziendali di valore non irrisorio costituiva prova sufficiente della condotta fraudolenta.
Tuttavia, ha considerato fondato il terzo motivo riguardante il diniego della sospensione condizionale. I giudici hanno rilevato che la Corte d’Appello si era basata esclusivamente su una precedente condanna per omesso versamento contributivo, successivamente depenalizzato, senza effettuare una adeguata valutazione prognostica sulla personalità dell’imputato e sulle concrete possibilità di sua riabilitazione come richiesto dalla legge. La sentenza viene quindi annullata solo nella parte relativa alla mancata concessione della sospensione condizionale, mentre il resto del ricorso viene rigettato.