OMICIDIO DELLA GATTA: 30 anni per Michele Zagaria e Vincenzo Schiavone ‘Petillo’

31 Maggio 2022 - 16:04

CASAL DI PRINCIPE – Condannati a trent’anni di reclusione Michele Zagaria e Vincenzo  Schiavone, alias ‘Petillo’. Dieci anni e 8 mesi, invece, per il collaboratore di giustizia Antonio Iovine.  É quanto stabilito  dal gup De Angelis del tribunale di Napoli al termine del processo con abbreviato per l’omicidio di Michele Della Gatta, 23enne guardaspalle dei figli del capoclan Francesco Schiavone Sandokan ucciso nel giugno del 1999 a Castel Volturno.

Un delitto di cui non erano mai stati scoperti mandanti ed esecutori, tanto che la relativa indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli si chiuse con un’archiviazione. Poi importanti collaboratori di giustizia del clan, in primis Nicola Schiavone, primogenito del capo dei Casalesi Francesco “Sandokan” Schiavone, e quindi lo stesso Antonio Iovine, hanno iniziato a parlare del delitto Della Gatta aprendo nuovi scenari.

E’ emerso che Zagaria e appunto Iovine furono i mandanti del delitto, mentre Vincenzo Schiavone fu l’esecutore materiale, e che il delitto, avvenuto il 5 giugno 1999, sarebbe strettamente connesso ad un altro fatto di sangue accaduto tre mesi prima, il 19 marzo dello stesso anno, ovvero quello di Carlo Amato, figlio del boss Salvatore Amato, che allora controllava la città di Santa Maria Capua Vetere. Carlo Amato, emerse dalle immediate indagini della Dda, fu pestato e accoltellato mortalmente da Della Gatta, allora esponente della famiglia Schiavone, in una discoteca di Santa Maria dove era in corso il “MakP 100” del liceo scientifico Amaldi; la festa era stata organizzata dall’allora 18enne Walter Schiavone, figlio di Sandokan, che era ovviamente presente. Pare che Carlo avesse offeso Walter Schiavone e il fratello Nicola, per cui Della Gatta reagì pestando e uccidendo Amato. Il padre di quest’ultimo voleva quindi vendicarsi colpendo uno dei figli di Sandokan, così i capi del clan dei Casalesi, per evitare sanguinose vendette e dunque una probabile faida, decisero di uccidere Della Gatta.

La Dda aveva invocato l’ergastolo per Zagaria e Schiavone.