Ora il Tribunale dei Minori potrebbe togliere il figlio a Carmine Schiavone e a sua moglie per proteggerlo da eventuali vendette trasversali

3 Agosto 2018 - 18:04

 

 

 

CASAL DI PRINCIPE – Il giudice dei minori può intervenire, nel momento in cui ritiene che un bambino o un ragazzo sotto i 18 anni corra evidenti pericoli per la propria incolumità. Può intervenire riducendo o addirittura azzerando la potestà genitoriale.

Si tratta di decisioni delicatissime, ma che nel caso dei figli minori dei congiunti diretti di boss della camorra possono ricorrere nel momento in cui i genitori si rifiutano di aderire al programma di protezione che li tiene al riparo da possibili vendette trasversali, frutto del pentimento di uno o più congiunti.

E d’altronde, la storia è piena di questo tipo di situazioni. Il caso del piccolo Giuseppe Di Matteo, strangolato e poi sciolto nell’acido dagli sgherri di Totò Riina, è solo il più conosciuto tra questi.

La notizia su un possibile intervento del Tribunale dei Minori all’indomani del pentimento di Nicola Schiavone, figlio di Francesco “Sandokan” è stata data, in un lungo post pubblicato sul suo profilo, dalla collega Marilena Natale. Questa entra nel merito di due situazioni specifiche.

La prima riguardante Walter Schiavone, fratello di Nicola, la seconda l’altro germano Carmine Schiavone.

Nel primo caso, Walter, che ha una compagna e un figlio, ha aderito immediatamente al programma di protezione e si ha la sensazione che proverà a cambiare vita davvero, al di là del processo che lo attende (ordinanza Jackpot).

Carmine Schiavone è in carcere ma, il caso è assimilabile a quello dell’ulteriore fratello Emanuele, pur non avendo entrambi aderito al programma di protezione, hanno comunque dovuto cambiar carcere, entrando nel cosiddetto “circuito zeta” riservato ai parenti dei collaboratori di giustizia.

Il desiderio di irriducibilità di Carmine Schiavone è, però, interpretato dalla moglie, la quale ha deciso di rimanere a Casal di Principe, insieme al figlio piccolo. Ed è proprio su questo bambino che potrebbe aprirsi il procedimento del Tribunale dei Minori, allo scopo di farlo allontanare da Casale e dalla zona dell’agro aversano, in modo da poter proteggere più facilmente la sua incolumità.

L’indiscrezione ascende al rango di notizia nel momento in cui la Natale rivela che la Procura della Repubblica di Napoli, sotto la cui egida opera la Dda, ha già trasmesso tutti gli incartamenti proprio al Tribunale dei Minori.

G.G.