OSPEDALE DI CASERTA. Ora la misura è colma: tre sindacati che hanno la maggioranza degli iscritti del comparto infermieri, Oss, ecc. pronti anche allo sciopero generale contro le promesse non mantenute del dg Gaetano Gubitosa

26 Giugno 2024 - 17:12

Stamattina l’assemblea con i leader provinciali e regionali. Ovviamente non c’era Nicola Cristiani, che preferisce la camera caritatis, ossia un particolarissimo tipo di contrattazione sindacale, scritto evidentemente nella costituzione del Burkina Faso.

CASERTA. Inutile tornare su questo argomento. Il direttore generale dell’Azienda ospedaliera S. Anna e S. Sebastiano di Caserta, Gaetano Gubitosa, brava persona per carità, non è in grado, al pari di tanti suoi colleghi direttori (quasi tutti) sparsi all’interno dell’intero perimetro della Campania, ovviamente secondo il nostro punto di vista, di assolvere alle funzioni apicali per le quali occorrerebbero alte e ben altre competenze professionali e manageriali, sostituite, al contrario, per lui e per tutti gli altri come lui, dal requisito, fondamentale per il governatore Vincenzo De Luca, ossia quello della docilità rispetto ai suoi desideri e rispetto a quelli dei vari cacicchi sparsi ai quattro angoli della regione.

Oggi torniamo sull’argomento della grave iniquità che segna il suo atteggiamento nei confronti di alcune sigle sindacali, a partire dal Nursing Up ma, a questo punto, anche nei confronti della Fials e di Nursind, su varie questioni; su quella che si potrebbe definire una piattaforma rivendicativa, su cui le sigle storiche confederali, ossia la Cisl, ma anche la Cgil e la Uil, che svolgono un puro ruolo ancillare rispetto al primo di questi sindacati, rispetto al suo comandante in capo, Nicola

Cristiani, sono completamente assenti.

Per un motivo molto semplice: nell’azienda ospedaliera di Caserta non esiste una vera contrattazione sindacale tra la direzione e la Cisl. Gubitosa e Cristiani si ritrovano, aumm aumm, e tutto fanno, fuorché il ruolo di parte e di controparte. E’ semplicemente assurdo che chi ha lottato fino alla Corte di Cassazione per vedersi infine riconoscere i propri soldi, addirittura prelevati dalle buste paga degli infermieri, degli operatori socio sanitari, dei tecnici di laboratorio e di radiologia, delle ostetriche, si debba vedere perequare il riconoscimento dei propri diritti, rispetto a quelli di quegli infermieri e delle altre unità di personale del cosiddetto comparto che, eterodiretti dalla Cisl di Cristiani, hanno riso appresso a quelli di Nursing Up, che la loro battaglia l’hanno vinta, appunto, presso la Suprema corte. Il passaggio sull’ex art. 9, poi ex art. 29, attuale art 106 del Ccnl è solo una parte del documento venuto fuori a conclusione dell’assemblea organizzata e tenuta stamattina dai tre sindacati sulla contrattazione integrativa e sul riconoscimento del Dep (Differenziali economici di professionalità) ai dipendenti.

Peraltro, dall’assemblea è emerso che di Gubitosa non c’è proprio da fidarsi, in quanto il dg si sarebbe rimangiato molte delle cose garantite ai sindacati nell’incontro del mese scorso.

Il testo integrale lo leggete alla fine di questa breve premessa. La cosa che va rimarcata è che Gubitosa ha spinto ormai la tensione al livello massimo. Nursing Up in prima fila e Nurdind si sono dichiarate pronte, con il pieno mandato dei loro iscritti presenti in assemblea, a promuovere ogni forma di rivendicazione. Si parla di stato di agitazione, occupazione e, come ultima ratio, anche di sciopero generale.

QUI SOTTO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO STAMPA