Parcheggio San Carlo, milioni di euro sul conto dell’imprenditore vicino ai Casalesi
12 Marzo 2024 - 17:22
I soldi venivano poi smistati sui depositi bancari intestati alla figlia ed alla moglie di Sagliocchi.
CASERTA. Il luogotenente della Guardia di Finanza di Roma, che condusse le indagini sulle presunte infiltrazioni del clan dei casalesi, fazione Zagaria, nella realizzazione del parcheggio San Carlo di Caserta, svela i “conti occulti” di Michele Patrizio Sagliocchi, socio occulto in aziende legalmente intestate ai parenti, discrepanze tra attività e importi presenti sui conti correnti.
L’ufficiale della Finanza sentito dalla prima sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere (presidente Sergio Enea, a latere Giuseppe Zullo e Norma Cardullo), ha, parlato della società ‘Progetto Cimitero San Marcellino’, che avrebbe dovuto realizzare loculi nel cimitero di San Marcellino. Tale società, nata nel 2006, cinque anni dopo ebbe come amministratore Gaetano Ricciardi, nipote di Sagliocchi, per poi passare, dopo poco tempo, a Giuseppe Barile. L’ufficiale ha anche sottolineato l’esistenza di un conto conto corrente personale di Patrizio Michele Sagliocchi, nel quale erano depositati all’incirca due milioni e mezzo di euro, nonostante il fatto che l’uomo risultasse, nel periodo 2009-2014, non svolgere alcuna attività. Su tale conto erano stati versati gli assegni di alcuni esponenti del clan dei Casalesi. Da qui, i soldi venivano subito smistati suo conti della moglie e della figlia. SI tornerà in aula il prossimo maggio.
Alla sbarra, oltre a Michele Patrizio Sagliocchi, anche il boss Michele Zagaria, il superdirigente del Comune di Caserta Francesco Biondi, l’architetto Carmine Domenico Nocera, Gaetano Riccardi, Fabio Fontana e Teresa Capaldo, tutti accusati a vario titolo di associazione a delinquere con l’aggravante della agevolazione mafiosa, corruzione, autoriciclaggio, falso ideologico, trasferimento fraudolento di valori. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Giovanni Cantelli, Giuseppe Stellato, Paolo Di Furia, Enzo Di Vaio, Alfonso Quarto.