Patenti e documenti falsi per i permessi di soggiorno, gli immigrati in aula: “Siamo stati truffati” 

4 Febbraio 2025 - 16:24

A far scattare l’attività investigativa, dei carabinieri del comando provinciale di Caserta, la denuncia del titolare di una scuola guida che venne contattato dalla motorizzazione per una pratica relativa il rilascio di una patente da parte di un cittadino indiano

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SAN CIPRIANO D’AVERSA – Si è tenuta oggi, dinanzi alla terza sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presidiata da Luciana Crisci, il processo a carico delle 10 persone coinvolte nel giro di patenti false e permessi di soggiorno a stranieri. “Siamo stati truffati dall’autoscuola e ci siamo ritrovati con le patenti false e non lo sapevamo”. Sono le dichiarazioni rese dagli immigrati finiti nel giro di false patenti e permessi di soggiorno a stranieri, molti dei quali residenti al Nord Italia, un business da oltre 250mila euro.

Alla sbarra Pietro Di Dona, 51enne di San Cipriano d’Aversa, ritenuto capo e promotore dell’associazione; Giuseppe Ciervo, 53enne di Napoli, Carmine Riccardo, 54enne di San Cipriano d’Aversa; Vincenza Di Dona, 44enne di Napoli; Raffaele Salerno, 49enne di Pompei; Franca Lanza, 48enne di Torre del Greco; Nabil El Hazmi, 41enne marocchino residente a San Marcellino; Collins Sunday, 39enne nigeriano residente ad Avellino; Lucky Ediale, 33enne nigeriano residente a Ca Del Bosco di Sopra; Mamadou Doumbia, 40enne ivoriano residente a Serino. Ammessi i mezzi di prova. Si torna in aula nel mese di febbraio per l’escussione delle persone offese.

A far scattare l’attività investigativa, dei carabinieri del comando provinciale di Caserta, la denuncia del titolare di una scuola guida che venne contattato dalla motorizzazione per una pratica relativa il rilascio di una patente da parte di un cittadino indiano. Il titolare della scuola guida non riconoscendo come suo il timbro apposto sulla documentazione denunciò tutto ai carabinieri facendo scattare l’inchiesta che ha acceso i riflettori su un sodalizio criminale capace da un lato di rilasciare patenti falsificate ma anche di produrre documentazione falsa per il rinnovo del permesso di soggiorno a cittadini extracomunitari n cambio di somme che oscillavano tra i mille e i duemila euro per ciascuna pratica.