Con supremo sprezzo del ridicolo, Mirabelli, lo sterminatore del PD casertano, espelle la Zagaria. Un partito diventato più ridicolo che immorale
25 Maggio 2018 - 18:14
CASERTA (gianluigi guarino) – Se la fa addosso Franco Mirabelli, commissario provinciale del PD. Non ci invita mai alle conferenze stampa perché sa che in quel caso molte cose che andrebbe a dire al cospetto delle nostre orecchie sarebbero usate contro di lui. Perché Mirabelli, politicamente parlando, è un bugiardo. Per carità, oggi fa più ridere che indignare, si è sistemato i fatti suoi per questa legislatura, riottenendo una candidatura a certa elezione dopo ave svolto tutti i lavoretti richiesti da Matteo Renzi. Ogni volta che viene da queste parti, abbassa il già precipitato grado di credibilità di un PD che, se a Caserta si votasse di nuovo domani, non raccoglierebbe nemmeno più il 10% e forse verrebbe superato anche dalla Bonino.
Stamattina Mirabelli ha parlato di espulsioni. Ma chi diavolo vuole espellere più? in questo partito c’è rimasto lui, “fratellone” Graziano, Caputo e la Picierno. Finge di non rendersi conto, ma in realtà lo sa fin troppo bene che queste parole servono solo a dimostrare che lui, burocraticamente, svolge il ruolo di commissario provinciale. Parlare, infatti, di espulsioni oggi significa non avere freni inibitori, muoversi con supremo sprezzo del ridicolo.
Chi scrive non è mai stato un entusiasta commentatore delle gesta politiche di Raffaella Zagaria, sulla quale abbiamo spesso posto riserve, soprattutto per le parentele non troppo luminescenti che vanta tra Casapesenna e dintorni. Però, uno che si è messo letteralmente sotto i piedi lo statuto del partito, lo ha violentato patentemente, azzerando ogni regola stabilita in quel documento, pur di candidare Antonello Velardi a sindaco di Marcianise, pur di imporlo come la risultante delle spinte provenienti da una serie di poteri economici forti (ricordate la donazione di Getra a Renzi per il referendum?), uno così, quale autorità morale ha per decretare provvedimenti di espulsione contro questo o quell’altra; contro Raffaella Zagaria, che ha fatto l’inciucio con il presidente della provincia di centro destra, o contro quelli di Maddaloni, i quali la tessera non l’hanno nemmeno rinnovata, rendendo così impossibile, materialmente, un provvedimento di espulsione.
Questo è il punto, Mirabelli è delegittimato, da se stesso e dalla storia recente di questo partito. E allora quando Stefano Graziano fece l’accordo con Giggino A’Purpett Cesaro, con Paolo Romano e con tutto il centro destra per spartirsi le poltrone all’Asi, cosa avrebbero dovuto fargli? Mozzagli le dita in applicazione della legge islamica? Zagaria espulsa, chiaramente perchè rompe le scatole a Marcello De Rosa, sindaco di casapesenna e alleato di Stefano Graziano. E allora, tutti quelli che hanno fatto “ricotte” accordandosi con l’altra parte politica; tutti quelli che, con tanto di tessera PD, hanno votato il candidato di centrodestra e con tanto di foto celebrative dello spoglio alle ultime elezioni provinciali, che gli facciamo? Li crocifiggiamo, fantozzianamente, in sala mensa.
Ma va là, Mirabelli: lei è una panacea per tutti gli avversari politici del PD nella provincia, se resta un altro anno, il partito lo estingue definitivamente, e magari potrà espellere qualche tricheco e qualche foca nana sopravvissuti al suo sterminio della ragione.