“Pesci fetenti” tra Sticco padre e figlia, Antonio Mirra, il neo presidente dell’Ordine degli Avvocati Verrillo: procedimento archiviato

2 Ottobre 2021 - 14:03

S.MARIA C.V. (G.G.) – Non ci addentreremo, stavolta, perché gli articoli del fine settimana non possono essere troppo lungi e complicati, mancando il tempo organizzativo per gestirne le dimensioni, sui dettagli giuridici che hanno portato all’archiviazione-proscioglimento dei tre avvocati del Foro di S.Maria C.V. Annamaria Sticco, Patrizia Cianni e Roberto Santoro, indagati per i reati di abuso d’ufficio ai sensi dell’art. 323 del C.P. e di rifiuto o omissione di atti d’ufficio.

Il dispositivo, firmato dal Gip Emilio Minio, in conseguenza della Camera di Consiglio attivata dall’opposizione presentata dai querelanti, lo pubblichiamo in calce e lì chi vorrà potrà leggere le ragioni che hanno spinto il giudice a condividere integralmente ciò che aveva spinto il PM a chiedere a sua volta l’archiviazione, con conseguente apertura della possibilità – poi utilizzata – dei querelanti di chiedere una camera di consiglio in cui tutte le parti hanno potuto esporre davanti al Gip le proprie ragioni.

Sotto al dispositivo del tribunale pubblichiamo anche la querela presentata a suo tempo da 4 avvocati. Antonio Mirra, attuale sindaco; Ugo Verrillo, da 24 ore nuovo presidente dell’Ordine degli Avvocati di S.Maria C.V.; Ennio Romano; Laura Catalioti e Rosaria Zema.

Andiamo dunque verso la conclusione: anche noi di Casertace nel 2017 raccontammo della gestione della Fondazione Elio Sticco e della Scuola di Formazione ad essa sottesa fosse finita nei proverbiali “pesci fetenti”.

Per tanti motivi, Elio Sticco c’è stato sempre simpatico e il fatto che abbia intitolato la Fondazione a se stesso da vivo non ha attivato un meccanismo menagramo.

Al contrario, è fresco e tosto a più di 90 anni.

Lo dovemmo necessariamente richiamare quando scoprimmo che la figlia era stata assunta in quella struttura controllata dal padre attraverso l’Ordine, a 4.300 euro al mese. Onestamente non una cosa molto opportuna.

Quando si rovesciarono i rapporti di forza nell’Ordine, il Cda della Fondazione formato dai cinque querelanti propose alla Sticco una considerevole riduzione dello stipendio a 1.300 euro.

Questa presentò un ricorso al giudice del Lavoro nel quale avrebbe sparlato dei componenti del Cda.

Ciò determinò la reazione dei cinque che adirono le vie legali, ma soprattutto attivarono una procedura per ottenere dall’ordine provinciale la trasmissione degli atti relativi a questi apprezzamenti pesanti, al Consiglio di disciplina regionale, organismo deputato per legge ad assumere previo dibattimento provvedimenti disciplinari.

L’Ordine provinciale chiuse invece la partita archiviando la pratica, secondo i querelanti anche con il voto e il concorso dello stesso Elio Sticco, padre della querelata Annamaria, e di Patrizia Cianni, anch’essa chiamata in causa fra i tre querelati.

L’esito del giudizio che ha accolto le tesi dell’avvocato Marrocco.

L’ARCHIVIAZIONE