Pestaggi nel carcere di S.MARIA C.V. L’intervista di Casertace all’avvocato del Garante Regionale per i diritti dei detenuti: “Ecco perché abbiamo chiesto di costituirci parte civile”

16 Dicembre 2021 - 12:25

S.MARIA C.V. (T.P.) – Ieri, al termine della prima udienza preliminare dinanzi al GUP Pasquale D’Angelo per il processo dei pestaggi avvenuti nel carcere di S. Maria C.V. nel mese di aprile dell’anno scorso, abbiamo raggiunto l’avvocato Francesco Piccirillo, che difende il Garante Regionale per i diritti dei detenuti Samuele Ciambriello, il quale ha fatto richiesta di costituzione di parte civile contro tutti gli imputati del processo.

– Perchè questa costituzione di parte civile?
“Riteniamo che  l’ufficio del Garante, nella qualità di ente finalizzato alla tutela  dei detenuti, abbia diritto anch’esso, insieme alle vittime, al risarcimento di danni e, dunque, alla partecipazione al processo penale contro coloro  hanno commesso reato; ma le motivazioni del Garante qui sono più “nobili”, per così dire. Nel senso che la partecipazione in questo processo rappresenta soprattutto un atto di ‘continuità’ e coerenza nel percorso di tutela dei diritti e della dignità dei detenuti  che il Garante della Campania, Prof. Samuele Ciambriello, persegue oramai da anni  in Campania,  anche e soprattutto con riferimento al carcere di S. Maria C.V.. In altri termini, la condanna e la punizione dei responsabili, come atto di ‘rimprovero’, è un passaggio ineludibile affinché sia restituita dignità ai detenuti vittime.
      Ci sono poi ragioni di coerenza. Voglio ricordare che tutta l’indagine nasce da due esposti inoltrati dal Prof.
Samuele Ciambriello
 alla Procura della Repubblica di S. Maria C.V., in particolare dall’esposto in data 8 Aprile 2020, ovvero già due giorni dopo le violenza. Ne ha dato atto  anche il Procuratore capo di S. Maria C.V. all’indomani della emissione delle misure cautelari con il suo comunicato stampa. Dunque, resta del tutto normale e coerente che a tanta assunzione di responsabilità, da parte del Garante Regionale, segua la richiesta di partecipazione al giudizio contro i responsabili”.
 
 – Quale sarà la vostra strategia durante il processo?
Intanto aspettiamo di essere ammessi alla costituzione di parte civile da parte del GUP di S. Maria C.V., come riteniamo giusto e conforme a giustizia, si deciderà per questo nella prossima udienza fissata per il giorno 11 gennaio prossimo. Dopodichè la nostra strategia non potrà che essere quella diretta a stabilire le reali responsabilità per i fatti, senza accanimenti, ma anche senza sconti, per quel che ci riguarda. I fatti sono gravissimi! Intendiamo collaborare con i giudici affinché siano affermate le reali responsabilità, senza nessuna velleità di vedere e sostenere responsabilità dove non ci sono”.
 
– Cosa vi aspettate da questo processo?
“Come detto, dal punto di vista tecnico, ci aspettiamo solo la giusta attribuzione delle responsabilità. Ma ancora più utile è il messaggio forte di legalità che questa vicenda giudiziaria è in grado di sortire, innanzitutto per le vittime, perché riconquistano la fiducia verso le istituzione dello stato per il quale da anni lavora Prof. Ciambriello, con grande passione e sacrificio suo e dello staff del suo ufficio, ma non solo. Diciamolo! Anche per chi lavora nel circuito carcerario investito della necessaria Autorità, affinché questa sia espressa sempre in piena conformità dell’art. 27 della Costituzione e dell’ordinamento penitenziario che ne è l’attuazione, vale a dire per il rispetto e per la rieducazione dell’uomo in detenzione”.
 
– Che impressione si può ricavare da questa prima udienza?
 “Nei processi,  previsioni non sono possibili, nemmeno il giorno prima della sentenza. L’unica cosa che mi sento di dire è che si è percepita la volontà di fare giustizia da parte dei magistrati impegnati in questo giudizio. Questa è stata la mia personale impressione più tangibile. Questa rappresenta anche la prima vittoria per il Garante Regionale per i diritti dei detenuti”.