PORNOPOLITICA. Magliocca (ri)passa con Forza Italia. Non cambierà nulla nel patto di potere con Giovanni Zannini e il centrosinistra di Vincenzo De Luca
26 Agosto 2022 - 18:53
😂😂Segnatevi questa: essendo tornato in Forza Italia e nel centrodestra, il sindaco di Pignataro Maggiore voterà, rispettivamente, Gimmi Cangiano e la lista forzista alla Camera, mentre al Senato voterà Giovanna Petrenga e ugualmente Forza Italia, da scompisciarsi dalle risate. Questo qui ha iniziato con con AN, poi è passato a Forza Italia, poi con De Luca e Carlo Marino alle comunali a Caserta, ora torna in FI dopo che in lista alle Provinciali gente che oggi corre nel Maggioritario per il centrosinistra, come nel caso del sindaco PD di Gricignano, Vincenzo Santagata
CASERTA (g.g.) – In molti oggi pomeriggio ci stanno chiedendo perché mai non avevamo ancora dato notizia del passaggio, pardon, ri-passaggio del presidente della Provincia Giorgio Magliocca in Forza Italia.
Non l’abbiamo fatto perché semplicemente abbiamo poco da dire. Anzi, in realtà, quasi nulla da dire.
Il mio amico Fulvio Martusciello me l’aveva preannunciato 3-4 giorni fa. Ma siccome chi mi conosce sa bene che una confidenza fatta da un amico che ti chiede di mantenere un attimo di riserbo non può diventare, almeno a casa mia, una sleale pratica giornalistica, dato che la notizia non l’avevo acquisita io, ma mi era arrivata da una fonte esterna non interpellata in proposito da CasertaCe, abbiamo deciso di non scrivere nulla.
Oggi, quando abbiamo visto l’ufficialità girare in rete, non ci siamo fatti certo prendere dalla concitazione, dalle caldane. Questo perché, come dicemmo a Martusciello l’altro giorno privatamente al telefono, il ritorno di Magliocca in Forza Italia avrebbe rappresentato per questo giornale una notizia del tutto irrilevante.
Ma scusate, noi stiamo parlando di un politico il quale ha iniziato la sua carriera con una scelta di appartenenza ad un soggetto politico fortemente caratterizzato (almeno all’inizio della sua vita) a destra, ovvero Alleanza Nazionale. Successivamente ha capito che Gianfranco Fini era – scusate il gioco di parole – finito e se n’è andato con Forza Italia.
Dopodiché, avendo compreso che questo posizionamento, peraltro vissuto in modo conflittuale con le altre componenti del centrodestra nella provincia di Caserta, rischiava di fargli perdere la poltrona di presidente della Provincia, per lui che sperava in un posto al Parlamento e che per questo si era candidato alle Europee nel 2019, una posizione di ripiego, ma l’unica per continuare a gestire il potere e sistemare anche qualche fatto suo (l’assunzione al comune di Sparanise, ad esempio), ha creato un connubio, divenuto poi strettissimo, con il consigliere regionale Giovanni Zannini, il più deluchiano dei deluchiani. Uno che se il figlio del governatore fosse tornato a candidarsi qui a Caserta, avrebbe dovuto trottare con i fac-simile del PD zitto e moscai n mano mattino, mezzogiorno e sera, altro che i Moderati.
Uno che comunque, alla fine, il PD voterà lo stesso, in conseguenza di un altro grande feeling della politica casertana, ovvero quello tra lui, cioè il mondragonese, e Stefano Graziano.
Durante la campagna elettorale per le elezioni comunali di Caserta, Giorgio Magliocca, passato diverse volte nell’ufficio dell’ex PCI ed ex DS Vincenzo De Luca, si é schierato apertamente, non lesinando favori e disponibilità, con Carlo Marino, ovvero il candidato sindaco del Partito Democratico, salvo poi continuare, in pieno percorso ciclico di questa sua esperienza, ricandidandosi alle Provinciali del 18 dicembre scorso, avendo un pezzo, ma solo un pezzo, del PD contro di lui, con l’altra parte, quella di Graziano e De Luca, a suo favore e a far da cornice ausiliaria all’artefice della sua riconferma, ovvero Zannini che, però, ha chiesto ed ottenuto posti di potere significativi, partendo dall’assunzione alla Provincia dell’ingegnere mondragonese Alfonso Letizia, avvenuta, manco a dirlo, il 17 dicembre, ovvero il giorno prima delle elezioni, nella stessa giornata in cui chiese e in un primo momento ottenne di nominare il presidente e il nuovo CDA della Gisec, l’azienda che gestisce il grande business degli impianti di trattamento rifiuti in provincia di Caserta.
Un’operazione, quella della Gisec, poi abortita nel corso di quel 17 dicembre, grazie agli articoli di CasertaCE, ma poi, per effetto della salda accondiscendenza di Magliocca, ribadita nel momento in cui Zannini ha preteso che alla carica di presidente fosse nominato il “suo” sindaco di San Cipriano d’Aversa, Vincenzo Caterino.
Ora, uno che si è mosso in questa maniera nell’ultimo anno, quale rilievo politico può offrire all’atto di un suo ritorno in Forza Italia, che accade dopo che Martusciello ha regolato definitivamente i conti con la corrente di Luigi Cesaro?
Secondo noi, zero. Magari, Magliocca darà disponibilità per qualche operazione clientelare suggeritagli dal mio amico Fulvio, ma la sostanza del rapporto tra lui e Zannini rimarrà intatta. D’altronde, basta dare un’occhiata all’albo pretorio della Provincia per capire che il consigliere regionale resta il vero dominus dell’ente di via Lamberti.
Zannini resterà con De Luca e quindi con il centrosinistra; Magliocca tornerà ad avere un partito di riferimento che, magari, potrà servigli per coltivare finalmente il suo sogno, ovvero diventare parlamentare (la vista di Marco Cerreto, padrino di suo figlio, e di Gimmi Cangiano che viaggiano in carrozza verso Montecitorio gli avrà provocato in questi giorni un vero travaso di bile); mentre Martusciello potrà disporre su altri voti che gli ritorneranno utili tra poco meno di due anni alle elezioni europee, alle quali si ricandiderà sicuramente, e che potrebbero creare solo un minimo di tensione con Zannini che, rotto ad ogni tipo di disponibilità, voterà a favore di Forza Italia (come nel 2019) in appoggio ad Aldo Patriciello.
Ecco perché ce la siamo presa molto comoda. Questo fatto – al di là dell’ennesimo caso della pornografia di una politica, questo tipo di politica che definire senza dignità significa esprimere un complimento, una nota di elogio – non cambierà proprio nulla. Perché per tutti i protagonisti di questa storia, eccettuato forse proprio Martusciello, che dal 1994 ha sempre militato in Forza Italia, i partiti sono solamente mercatini dell’occasione, luoghi da utilizzare volta per volta, da sostituire senza freni inibitori, per il raggiungimento dell’unico obiettivo: quello del tornaconto personale.