Prima dei falsi incidenti, la truffa dell’assegno: ecco come Agostino Capone e co. hanno fregato 5mila euro ad una ignara donna, ingannando gli impiegati dell’ufficio postale di…

27 Settembre 2021 - 11:22

In calce all’articolo il testo integrale del capo di imputazione provvisorio numero 2 che vede indagati, per il reato di truffa ai sensi dell’articolo 640 del codice penale, oltre che ad Agostino Capone, anche….

 

CASAGIOVE – L’indagine che ha portato all’arresto di 6 persone e all’iscrizione nel registro degli indagati di altre 21, nasce da una truffa compiuto all’interno di un ufficio postale di Casagiove. Il sistema non originalissimo è quello dell’assegno contraffatto anche se a noi, leggendo bene questa cosa, ci sembra più rubato che contraffatto. Una mattina, Rosa Narducci, indagata a piede libero, si presenta allo sportello, portando con sè un assegno a lei intestato di un importo di 4.900 euro.

Glielo aveva consegnato Rosa Palmiero, la quale, invece, si trova agli arresti domiciliari e che a sua volta l’aveva preso in custodia dalla coppia formata da Agostino Capone, componente della nota famiglia criminale del rione Santa Rosalia di Caserta e dalla moglie di questi Maria Grazia Semonella.

Il titolo era collegato al conto corrente di Maria Teresa Marocco, vittima di questa operazione, unitamente al personale dell’ufficio postale di Casagiove. Questo conto corrente era acceso presso una filiale del Credito Valtellinese. Come possa aver contraffatto questo foglietto dei desideri Agostino Capone, lo vedremo semmai in uno dei prossimi approfondimenti, quando, forse, potremo chiarire se l’assegno fosse stato o meno preso furtivamente dal carnet di Maria Grazia Marocco.

Fatto sta che l’ufficio postale versa il titolo nel libretto di risparmio intestato a Rosa Narducci che, dopo qualche giorno, inizia gradualmente a prelevare i soldi fino ad incassare l’intera somma che viene dunque prelevata fraudolentemente dal conto del Credito Valtellinese.

Come da questa vicenda, i carabinieri della stazione di Casagiove, al tempo comandati dal maresciallo Antonio Coppola, oggi messo a capo della stazione di Caserta capoluogo, siano riusciti a ricostruire la trama di altre e ben più ingenti truffe, questa volta perpetrate ai danni delle assicurazioni attraverso l’autentica invenzione di incidenti stradali mai avvenuti, lo vedremo ugualmente appresso.

 

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