Processo per inquinamento ambientale. Salta la prima udienza sulla discarica Resit

11 Settembre 2018 - 18:18

PARETE – Dopo il periodo di chiusura del tribunale per le ferie estive, è saltata l’udienza, prevista per questa mattina, del processo per l’inquinamento della discarica Resit tra Parete e Giuliano che, secondo la Procura Antimafia, era gestita dal clan dei Casalesi. Dinanzi alla Corte di Appello sarebbe dovuto comparire il consulente nominato dai giudici per giudicare il metodo adoperato dagli organi istituzionali in rapporto alla assenza di compromissione ambientale, in conflitto con quanto asserito dal consulente della Procura. Lavoro che si è concluso a marzo con la perizia che conferma il danno ambientale.

In questo processo, in primo grado, sono stati condannati a 20 anni di carcere Cipriano Chianese, avvocato e imprenditore del settore rifiuti ritenuto l’inventore delle traffico di rifiuti con smaltimenti illegali per conto dei Casalesi; a 5 anni e sei mesi l’ex sub commissario di governo per l’emergenza in Campania, Giulio Facchi; a 16 anni Gaetano Cerci; e a 5 e 6 anni i fratelli Elio, Generoso e Raffaele Roma, imprenditori del settore.